Provocazioni da Bruxelles: il Mes ed Enrico Letta “riciclato” sono schiaffi agli italiani

22 Giu 2024 8:55 - di Antonella Ambrosioni
Enrico Letta

Provocazioni continue da Bruxelles. Come leggere la richiesta all’Italia di ratificare il Mes poco dopo il voto europeo? E come interpretare il ritorno di Enrico Letta, nome fatto balenare dai socialisti europei come candiato in un posto di rilevo nell’Unione europea? Due prove fanno un indizio. Una volontà di far saltare i nervi all’Italia, unica nazione che vanta un governo uscito vincente dalle urne, tra tante “anatre zoppe”. Macron e Scholtz, Francia e Germania se la cantano e se la suonano come se il voto europeo non ci fosse stato. Ma il loro orologio politico “è guasto” commenta Mario Sechi su Libero. “Hanno subito cercato di marginalizzare Giorgia Meloni”, ma le grandi agenzie internazionali Bloomberg e Politico segnalano che ciò è un grave errore: i conti in Europa non si fanno senza la premier italiana (che a differenza loro, le elezioni le ha vinte). Macron sta perdendo pezzi con il suo  gruppo di Renew che vede altre defezioni; e dunque, la maggioranza che dovrebbe garantire un Ursula von der Leyen bis inizia a non essere così solido come si credeva. Dunque, tanti fallimenti sono la cornice di fondo in cui da Bruxelles ci si muove con l’obiettivo “di far perdere la calma all’Italia”.

Ue, Mes e il “riciclato Enrico Letta”: atti di arroganza contro l’Italia

Chiedere all’Italia la ratifica del Mes è un atto di arroganza, tanto quanto l’eterno ritorno di “Letta stai sereno”.  Riemerso nelle indiscrezioni come probabile asso nella manica dei socialisti alla guida del Consiglio Europeo (al posto del non gradito Costa) o come inviato Ue in Medio Oriente. Nelle ultime ore si sono intensificati i contatti per le nomine ed è spuntato lui: un nome che non farà felice la maggioranza degli italiani: l’ex primo ministro, già mandato a casa senza tanti complimenti dal suo Pd è  tra i pluritrombati di professione. Le mosse che si stanno facendo strada a Bruxelles sono uno schiaffo all’Italia. L’Europa uscita dalle urne ha premiato la destra e il centrodestra italiano, ma stanno circolando solo nomi lontani dalla galassia del centrodestra, a partire dallo stesso Letta, che ha lasciato Sciences Po dando corpo alle ipotesi di un suo ruolo di rilievo in Europa. Gli sconfitti dettano legge. Chiaramente “Repubblica” gli dedica un peana: “Innamorato dell’Europa”…

Sechi: “Letta e Mes provocazioni inutili”

Enrico Letta, l’uomo della «campanella» (lo scambio imbarazzante con il successore a Palazzo Chigi Matteo Renzi). Poi segretario del Pd, dopo 6 anni di «esilio» in Francia, richiamato solo perché Zingaretti mandò a quel paese il Pd. Protagonista di una disastrosa campagna elettorale che nel 2022 portò al trionfo di Giorgia Meloni. Ecco, “riciclarlo” è un’ennesima provocazione per chi sogna un cambio di passo in Europa. Accettino il consiglio degli analisti internazionali: ignorare la voglia di nuovo, ignorare il ruolo dell’Italia è un passo falso: in Europa i conti senza Meloni sarà molto diffile farne. Finitela con le provocazioni.

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