Record storico del turismo italiano nel 2023: 451 milioni di presenze. Si attende il boom per l’estate
Il recupero dei livelli pre-Covid si può dire ormai concluso: nel 2023 il turismo italiano ha raggiunto e superato i numeri del 2019: ultimo anno non influenzato dalla pandemia globale in termini di arrivi e presenze. Il settore ha ripreso ormai pienamente il suo ruolo di traino per l’economia italiana e i primi mesi del 2024 oltre alle previsioni estive indicano che la corsa prosegue. A certificare questi livelli record sono i dati congiunti di Istat e ministero del Turismo.
Turismo boom, nel 2023, 451 milioni di presenze
Il dato in crescita era un previsione che già a gennaio era stata anunciata. Ora i dati ufficiali confermano che il turismo è uno dei settori più dinamici e performanti dell’economia italiana sul quale bisogna puntare. Con oltre 134 milioni di arrivi e 451 milioni di presenze negli esercizi ricettivi siamo a livelli record. La soddisfazione di Vittorio Messina, Presidente di Assoturismo Confesercenti, si spinge ben oltre il periodo temporale considerato. “Anche per questa estate, le nostre previsioni indicano un trend positivo, con 216 milioni di presenze nei tre mesi estivi”.
Turismo, record storico: aumentano le presenze straniere
Un settore che va a gonfie vele può solo migliorare. Come? “Un settore che produce tali risultati deve essere sostenuto e guidato verso nuovi e più importanti obiettivi”, risponde il presidente di Assoturismo Confesercenti. Le misure per potenziare il turismo hanno funzionato. ”Grazie anche agli sforzi rinnovati nella promozione, l’anno scorso è stato molto positivo: soprattutto per quanto riguarda le presenze di turisti stranieri. Tuttavia, è necessario intervenire affinché la crescita delle presenze turistiche sia uniforme su tutto il territorio nazionale: poiché il sud e le isole registrano ancora un incremento più lento rispetto alle regioni del nord. Un altro aspetto da considerare è il cambiamento climatico: che se da un lato allunga la stagionalità, dall’altro introduce un’incertezza che può influire sulle prenotazioni.”
Santanchè: “Non è un risultato casuale”
“I numeri non mentono mai. L’Italia sta tornando a occupare il posto che merita nel panorama mondiale del turismo. Il record storico di andamento evidenziato dalle stime che presentiamo oggi grazie al lavoro congiunto di ministero e Istat non è un risultato casuale. Ma frutto di una strategia mirata che mette il turismo al centro delle politiche del governo”: sono le parole della ministra del Turismo Daniela Santanchè.
Turismo, la regione con il maggior numero di presenze
La regione con il maggior numero di presenze è il Veneto (15,9% delle presenze nazionali), seguita dal Trentino-Alto Adige (12,4%), dalla Toscana, dalla Lombardia e dal Lazio: (tutte di poco superiori al 10%). La prima regione del Mezzogiorno è la Campania, con il 4,5% delle presenze nazionali (poco più di 20 milioni di presenze). È il settore extra-alberghiero a segnare la crescita più vistosa rispetto al 2022. Gli arrivi e le presenze negli esercizi extra-alberghieri aumentano rispettivamente del 16,9% e dell’11%. Il settore alberghiero, invece, fa registrare incrementi leggermente più contenuti; gli arrivi sono infatti aumentati del 11,5% e le presenze del 8,1%. Dopo l’intervallo pandemico e post-pandemico, nel 2023 la componente estera della clientela turistica torna a essere prevalente rispetto a quella domestica: il 52,4% delle presenze negli esercizi ricettivi è rappresentata, infatti, da clienti non residenti in Italia.
La sfida di innalzare il turismo di qualità
I turisti stranieri tornano, quindi, a superare quelli italiani, con un’incidenza addirittura superiore a quella registrata nel 2019 (la quota di presenze estere era pari al 50,5%). I territori in cui la clientela straniera è fortemente prevalente rispetto a quella italiana sono la provincia di Bolzano (70,6%) e le regioni Veneto (69,3%), Lazio (64,2%) e Lombardia (62%). “La sfida – spiega ancora la ministra Santanchè all’Ansa – non è solo quella di aumentare il numero delle presenze; quanto piuttosto di puntare sempre più su un turismo di qualità; e quindi su offerte turistiche in grado di soddisfare, in modo sostenibile, ogni tipo di esigenza. Ciò significa gestire i flussi e incentivare la nascita di hotel, anche di lusso; per poter innalzare il livello della nostra offerta affinché non sia solo mordi e fuggi. Ma possa proporre ai turisti esperienze immersive e attirare più risorse sui nostri meravigliosi territori”.
Molte le proposte degli imprenditori a Firenze alla presenza della ministra Santanchè. Fagnoni, presidente Property Managers Italia ha suggerito: “Diminuire tassa di soggiorno in periodi di bassa stagione e puntare su sistema di prenotazioni museali centralizzate per spalmare i flussi turistici lungo tutto il corso dell’anno”.
Foti: il governo ha puntato su settori che non erano stati adeguatamente valorizzati
Il dato è analizzato dal capogruppo di FdI alla Camera, Tommaso Foti: “Mentre la disoccupazione in Italia è ai minimi dal 2008, alcune nazioni considerate locomotiva d’Europa come la Germania si trovano di fronte a un importante incremento del numero dei disoccupati. È fin troppo evidente come l’Italia grazie alle politiche economiche del governo Meloni sia riuscita a invertire la rotta: puntando sulla dignità del lavoro e su comparti che da sempre rappresentano la spina dorsale dell’economia nazionale, ma che finora non erano stati adeguatamente valorizzati. È il caso del turismo che nel 2023 ha registrato il record storico di arrivi, superando anche i livelli segnati prima dell’emergenza pandemica del Covid”. “A pochi giorni dalle elezioni europee, ci presentiamo agli elettori con la miglior campagna elettorale possibile: quella di fatti concreti e impegni mantenuti, con un modello come quello italiano che vogliamo esportare in Europa”.