Renato Vallanzasca, i giudici danno il via libera ai permessi premio: può essere curato in comunità
I giudici milanesi della Sorveglianza hanno concesso i permessi premio a Renato Vallanzasca, per anni simbolo della mala milanese, accogliendo così la richiesta della difesa, di cui le parti avevano discusso solo ieri in aula, alla presenza dello stesso “Bel René”, attualmente detenuto nel carcere di Bollate.
Nell’istanza i legali, gli avvocati Corrado Limentani e Paolo Muzzi, hanno ribadito il decadimento neurologico e cognitivo del proprio assistito, ma anche come proprio il poter frequentare una struttura rieducativa, come avvenuto fino a pochi mesi fa, avesse benefici per il 74enne. Si tratta di un primo passo positivo per la difesa, che è a lavoro per chiedere, con un’altra istanza, la detenzione in una struttura sanitaria capace di prendersi cura di Renato Vallanzasca.
La Procura si era opposta, sostenendo che le attuali condizioni di salute di Vallanzasca lo rendono inadeguato a rispettarne le regole ed essere accolto nella struttura dove, fino allo scorso inverno, trascorreva alcune ore prima di rientrare nel carcere milanese di Bollate. Con queste stesse motivazioni i permessi erano stati revocati a marzo. I legali nella loro istanza hanno invece sottolineato che proprio l’uscita dall’istituto carcerario avrebbe permesso al proprio assistito di “interagire, mettere in modo il cervello e la parola che talvolta si inceppa”. “Stiamo cercando una struttura esterna” in cui posso essere più attivo, hanno spiegato al termine dell’udienza.