Roma Pride, Gualtieri colora di arcobaleno la metro. Pro Vita: un’operazione ideologica, ma quanto costa?
Si avvicina il Gay Pride di Roma, che si svolgerà il 15 giugno, e divampano le polemiche contro l’amministrazione capitolina. Che in un crescendo pirotecnico di iniziative patrocinate in omaggio all’Orgoglio gay, ieri ha inaugurato l’ultima chicca. Il treno arcobaleno sulla linea A della metro di Roma che resterà in servizio tutta l’estate. “Il treno dell’inclusività – si legge sul sito di Atac – viaggia su Metro A”. “Un’operazione ideologica”, protesta duramente l’associazione Pro Vita & Famiglia Onlus.
Gay Pride a Roma, Pro vita contro il treno arcobaleno
“È vergognoso che l’amministrazione Gualtieri usi un bene comune come la metropolitana per costringere ogni giorno e con prepotenza tutti i romani a subire la martellante propaganda ideologica Lgbt su utero in affitto, adozioni gay, lezioni scolastiche sul genere fluido e transizione sessuale dei minori. Chiediamo a Roberto Gualtieri, sindaco di Roma, di smantellare immediatamente questa iniziativa ideologica degna di un regime totalitario”. Così un una nota Antonio Brandi, presidente di Pro Vita, attaccando il maquillage del sindaco dem che vorrebbe nascondere con pennellate arcobaleno i guai veri della Capitale.
Un’iniziativa ideologica da regime autoritario
“Ogni giorno i romani sperimentano l’inadeguatezza e i pesanti disservizi della metropolitana di Roma – continua Brandi – tra sporcizia, ritardi, sovraffollamento, sospensioni del servizio, scarsità di treni, scale mobili e ascensori fuori servizio, lavori interminabili, borseggiatori e scarsa accessibilità per le persone con disabilità. Che il sindaco Gualtieri pensi di nascondere un tale disastro con questa operazione arcobaleno, per ingraziarsi la potente lobby Lgbtqia+, è un sopruso e un insulto a milioni di cittadini. Mentre chiediamo a Gualtieri di informare i cittadini romani su quanto sia costata questa operazione alle loro tasche, abbiamo già chiesto ad alcuni Consiglieri comunali di accedere agli atti amministrativi per fare chiarezza su questo punto”.
“Quanto è costata alle tasche dei romani?”
Anche quest’anno i Pro Vita non hanno apprezzato la propaganda del Comune per promuovere “l’utero in affitto, l’ideologia gender nelle scuole e il cambio sesso per i minori”. Presentando qualche giorno fa il programma della trentesima edizione del Roma Pride, Mario Colamarino, ha passato in rassegna i temi forti della kermesse. Un po’ di tutto all’insegna del gender e dell’antifascismo, neanche a dirlo. Si parla di matrimoni egualitari, diritto di famiglia, diritti per trans, binari e non binari, antifascismo, terapie di conversione, spazi sicuri, salute e autodeterminazione.
Il sostegno del Campidoglio al manifesto gender
Al manifesto politico non è mancato il sostegno del Campidoglio testimoniato dalle parole dell’assessora Lucarelli. !Siamo sempre stati vicini al Pride – ha sottolineato l’assessora Lucarelli – e non mancheremo nemmeno quest’anno. Stiamo lavorando in Campidoglio per rendere sempre più aperta la città. Abbiamo ereditato una città che era involuta sul tema dei diritti. Invece le città dove si vive meglio sono proprio quelle dove i diritti sono garantiti”. Nei giorni scorsi l’associazione Pro vita aveva chiesto di Gualtieri di “smetterla di promuovere un’agenda politica e ideologica scollata dalla realtà, invisa alla stragrande maggioranza dei cittadini. Che discrimina le famiglie, le donne, i bambini e mette in pericolo la salute psicologica e fisica dei minori”.