Salis a Bruxelles, consigliere FdI ci vede un lato positivo: pignorandole lo stipendio può pagare la casa occupata

12 Giu 2024 18:51 - di Redazione
Salis casa occupata

C’è chi, come la consigliera di Fratelli d’Italia Laura Da Prato, che durante la seduta di ieri del consiglio comunale a Lucca, ha chiesto un minuto di silenzio per metabolizzare l’avvenuta elezione di Ilaria Salis al Parlamento europeo. E poi c’è chi, come il consigliere comunale a Milano, Enrico Marcora, sempre di FdI, prova a estrapolare dal successo della candidata di Avs a Bruxelles almeno un risultato positivo. Come? Individuando nel traguardo elettorale raggiunto dalla insegnante ora neo-deputata europea, un’opportunità anche per le casse dell’Aler: la società della Regione Lombardia che gestisce le case popolari, confiscando parte dello stipendio dell’europarlamentare per recuperare il presunto debito cumulato nel corso di anni di occupazione abusiva.

Salis e la vicenda della casa occupata: il consigliere comunale FdI chiede di pignorarle gli stipendi

La proposta avanzata dal consigliere di FdI è diretta, almeno quanto è controverso il caso a cui fa riferimento. Un caso che rimanda a una vicenda che ha ancora molti aspetti da chiarire. Stiamo parlando della notizia, arrivata a ridosso delle lezioni europee che hanno visto Ilaria Salis eletta nelle fila di Avs, in merito a presunti trascorsi di occupazioni abusive di alloggi popolari, soprattutto nella zona di via Gola a Milano. In particolare, all’attivista brianzola sotto processo in Ungheria per aggressione nei confronti di militanti di estrema destra, viene contestata l’occupazione abusiva dello stabile Aler (l’ente regionale che gestisce le case popolari) di un appartamento di 40 metri quadrati al secondo piano di via Borsi 14, alle spalle di via Gola, roccaforte del centro sociale Cuore in Gola. L’occupazione – spiegava Aler in una nota già nei giorni scorsi – è «avvenuta nel 2008» ed è proseguita fino a tempi recenti.

Il caso dell’occupazione abusiva

Ebbene, secondo i quotidiani Libero Il Giornale, a causa dell’occupazione abusiva dell’appartamento, Salis avrebbe accumulato «un debito con l’ente regionale di 90mila euro». Un’accusa a fronte della quale, nei giorni scorsi, Il Giorno riferiva che si tratterebbe di una «cifra che la stessa Aler non conferma, spiegando però che dopo aver “presentato denuncia querela nei confronti degli occupanti, ai sensi degli articoli 633 e 635 del Codice Penale”, sono stati attivati “i procedimenti amministrativi finalizzati al rilascio e recupero dell’alloggio in questione». «In linea generale – prosegue la nota dell’ente di cui dà conto anche SkyTg24 – “si conferma che all’occupazione senza titolo è applicata un’indennità monetaria assimilata al canone massimo dell’unità immobiliare per tutto il periodo della permanenza”. Contattata da Sky TG24, Aler ha confermato l’esistenza del debito conteggiato».

Salis e casa occupata, la nota di Aler: “Occupazione nel 2008”

E così si arriva alla richiesta avanzata dal consigliere comunale di Fratelli d’Italia a Milano, Enrico Marcora, indirizzata direttamente all’Aler, la società della Regione Lombardia che gestisce le case popolari, perché – stante l’avvenuta elezione della Salis – «si attivi subito per pignorare i futuri stipendi da parlamentare europea». Una proposta che lo stesso mittente commenta, sottolineando in una nota: «Direi che la cosa positiva della sua elezione nel Consiglio europeo sia la possibilità di Aler di recuperare l’importante importo dovutogli da Salis».

La replica dell’avvocato della Salis

La richiesta del consigliere comunale di Fratelli d’Italia a Milano, che pone l’accento sulla notizia diffusa da alcuni organi di stampa alcuni giorni fa – secondo cui la neo eletta eurodeputata nelle file di AVS avrebbe un debito di più di 80.000 euro verso Aler Milano per l’occupazione abusiva per 5 anni di un appartamento di proprietà della società – scatena naturalmente la risposta dell’avvocato di Ilaria Salis, Eugenio Losco. Il quale, in replica alla richiesta di Marcora, ha immediatamente sentenziato: «Bisognerebbe prima avere un titolo esecutivo. Dunque un provvedimento dell’autorità giurisdizionale che accerti che vi sia stata una occupazione senza titolo dell’immobile. Poi la messa in mora e la richiesta di pagamento. Poi con il titolo esecutivo si potrà richiedere eventualmente il pignoramento. Al momento tutto questo manca».

Aggiungendo in calce: «Non risulta alcuna sentenza – prosegue l’avvocato Losco – che abbia accertato l’occupazione senza titolo da parte della signora Salis di via Borsi 14. Quella riportata nei giornali è una contabilizzazione interna, forse necessaria ai fini di bilancio. E si fonderebbe su un accesso nel 2008 senza ulteriori accertamenti sull’occupazione dell’immobile da parte della signora Salis». E si ritorna così al punto da cui siamo partiti: la vicenda è tutta ancora da chiarire. Con una certezza: dai palazzi di Bruxelles da dove è appena approdata, l’insegnante neo eletta potrà sicuramente far fronte alle spese, qualora venissero acclarati morosità e eventuale debito. E in questo la sollecitazione del consigliere comunale ha già la sua ragion d’essere.

 

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