Sanità, il governo si muove. Crisi di nervi a sinistra perché gli viene sfilato un mantra che recitano da mesi
Dice: si è parlato poco di Europa. Ma chi non ne ha parlato e non ne ha voluto parlare? E’ presto detto. Il Pd. E il motivo è molto semplice. Intanto hanno preferito ripetere in campagna elettorale il mantra truffaldino sulla sanità allo sfascio (ma quando erano al governo loro per la sanità che hanno fatto?). Poi hanno scelto di evitare di parlare di Europa perché loro vogliono che l’Ue resti sui binari già percorsi fino ad oggi: un super-Stato burocrate che si occupa della misura delle zucchine allontanando sempre di più i cittadini dei Paesi membri ma che non ha una voce unica se c’è una guerra alle porte. Logica conseguenza: a sinistra non si parla di Europa ma si accusa il governo Meloni sulla sanità. Scoprendo che le liste d’attesa per gli esami diagnostici durano mesi o addirittura anni.
Il governo ha fatto un primo passo, con grande attenzione a non sforare sui costi. E proprio a questo si è attaccata in prima battuta l’opposizione. “Non ci sono i soldi”, è stata l’obiezione iniziale. E invece i soldi sono stati trovati, con l’aumento del tetto di spesa per le assunzioni di medici e infermieri dal 10 al 15% nel 2024 e la sua abolizione nel 2025. Per quanto riguarda le liste d’attesa il cittadino se non trova disponibile la prestazione in un centro pubblico potrà rivolgersi a un centro privato convenzionato pagando solo il ticket. E qui è scattata la seconda obiezione: il governo – hanno detto a sinistra – fa guadagnare i privati. Ma loro che cosa propongono, lagne a parte?
Il ministro della Salute Orazio Schillaci chiarisce inoltre, in una intervista al Corriere, che ora ci saranno controlli stringenti. “Premieremo i direttori generali e sanitari delle aziende che garantiranno efficienza e sanzioneranno le negligenze”. Sarà creata una piattaforma per monitorare i tempi di attesa e capire dove sono le criticità. Altro punto qualificante – sottolinea Schillaci – “ambulatori aperti il fine settimana, volendo anche con orario prolungato”.
Non è la bacchetta magica risolutiva, ma è un passo avanti. Elly Schlein non può negarlo e che fa? Se ne prende il merito. “Abbiamo stanato il governo – dichiara – la nostra campagna sulla sanità pubblica ha costretto il governo a ammettere che avevamo ragione…”.