Sceneggiata di Riccardo Magi in Albania: Meloni costretta a correre in suo soccorso (video)

5 Giu 2024 16:10 - di Redazione
magi meloni

Sceneggiata di Riccardo Magi in Albania. Il segretario di +Europa si è presentato a sorpresa davanti all’hotspot di Shengjin, realizzato nell’abito dell’accordo sui migranti tra Italia e Albania, dove oggi erano in visita il premier Giorgia Meloni e il premier albanese Edi Rama. Magi, dopo aver improvvisato un comizio a beneficio di telecamere, si è diretto verso le auto delle delegazioni italiana e albanese con a bordo i premier, che stavano lasciando il porto. A quel punto è stato fermato dalla sicurezza albanese, alla quale si è rivolto urlando che non dovevano permettersi di toccarlo come stavano facendo nel tentativo di bloccarlo. Meloni, rendendosi conto di quello che stava accadendo, ha fatto fermare l’auto, è scesa e si è rivolta alla sicurezza albanese chiedendo che lasciassero andare Magi: “È un parlamentare italiano”, ha detto il premier, insistendo con gli agenti apparsi piuttosto riluttanti.

La sceneggiata di Magi con Meloni

Magi però ha continuato ad agitarsi, a protestare e a urlare che “se succede questo a un parlamentare davanti alle telecamere, potete immaginare cosa succederà a quei poveri cristi chiusi qua dentro”. A quel punto Meloni, mentre continuava a chiedere che lo lasciassero, ha ripreso la via della macchina: Magi, in effetti, aveva più l’aria d’uno che voleva fare un comizio approfittando della situazione che quella di uno che voleva essere lasciato andare. Un atteggiamento che però si è rivelato un boomerang per il deputato di +Europa. “Ma voi non volete più Europa? Abbiamo portato qui la legislazione europea. Che più Europa è?”, ha detto il premier a Magi che intanto continuava a sbracciarsi e a urlare “si vergogni, presidente”. A quel punto Meloni, che aveva quasi imboccato l’abitacolo, è tornata indietro e gli ha chiarito che il suo gioco era fin troppo scoperto. “Ho fatto un sacco di campagna elettorale e non sapevo se avrei superato la soglia di sbarramento e dovevo segnalare la mia esistenza. Le sono totalmente solidale, guardi. Le do una mano volentieri”, ha detto ironicamente Meloni andando via definitivamente.

Il premier smaschera il bluff, ma Magi insiste

Le agenzie di stampa hanno riferito che la camicia era strappata e macchiata di sangue, ma nei video non si vede. Neanche in quello di oltre tre minuti postato dallo stesso Magi sul suo profilo X, dal quale per altro non risulta una colluttazione con la polizia, ma un tentativo degli agenti di bloccarlo cingendolo con le braccia e strattonandolo. Magi, intervistato dall’inviata della trasmissione di La7 Tagadà, ha continuato a cercare di cavalcare l’episodio, sostenendo che “Meloni è scesa dalla macchina per evitare un enorme danno di immagine che avrebbe avuto”. “Ha detto, lasciatelo stare perché è un parlamentare. Ma il problema non è il fatto che io sono un parlamentare ma che se chi manifesta in modo non violento, facendo resistenza passiva, viene trattato così siamo su una brutta china”, ha aggiunto, omettendo il dettaglio di essere stato bloccato dalla sicurezza albanese non mentre faceva il suo comizietto, ma quando si è diretto verso le auto di Rama e Meloni, suscitando un comprensibile allarme nella sicurezza albanese.

 

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