Scintille tra Santoro e papà Salis. “A chi serve Ilaria candidata?”; “Fai come la volpe con l’uva”

8 Giu 2024 13:56 - di Sara De Vico

Da una parte il guru del giornalismo militante Michele Santoro, dall’altra il padre di Ilaria Salis, Roberto, portavoce elettorale dell’attivista ai domiciliari in Ungheria accusata di aver pestato alcuni manifestanti di estrema destra. Il match televisivo è andato in onda ieri a L’ultima parola su La7, lo speciale europee condotto da Mentana.

Europee, scintille tra Santoro e Roberto Salis

A poche ore dal voto il clima è bollente e il nervosismo alle stelle, soprattutto tra le file di chi è alle prese con la soglia del 4% e il rischio di non ottenere nemmeno un seggio a Strasburgo. Apre le ostilità il Michele nazionale, che guida con orgoglio la sua creatura politica nuova di zecca “Pace, terra e dignità”,  quando dice di non aver capito se la candidatura di Ilaria con Avs serva ad Ilaria o a Sinistra e Italiana e Verdi. Santoro, non è un mistero,  ha il dente avvelenato Bonelli a Fratoianni per lo scippo della candidata. Era stato lui a proporre per prima la candidatura della Salis,  icona doc dell’antifascismo militante buona a trainare voti dall’area della sinistra radicale. E adesso contesta ad Alleanza Verdi-Sinistra di miopia elettorale.

Don Michele: a chi serve a Ilaria o ad Avs?

“Con Verdi e Sinistra Italiana avremmo potuto superare l’8% ma loro non hanno voluto. Ora stanno portando questa battaglia umanitaria con Salis ma non so serve ad  Avs o alla Salis”. Parole come pietre  che sottintendono strumentalizzazioni dentro la sinistra: insomma il dubbio di don Michele è “chi usa chi?”.

“Il dottor Santoro fa come la volpe con l’uva”

Papà Roberto, che non è nuovo a duellare dagli studi televisivi e ha un lungo curriculum di scontri e minacce di querela (l’ultima a Pietro Senaldi), proprio non ci sta. E per l’occasione tira fuori la fiaba della volpe e l’uva di Esopo. “Una volpe affamata, come vide dei grappoli d’uva che pendevano da una vite, desiderò afferrarli ma non ne fu in grado. Allontanandosi però disse fra sé: ‘Sono acerbi'”, è la prima sciabolata. “Il dottor Santoro fu il primo a proporre la candidatura ad Ilaria. E probabilmente ora che si deve essere convinto che senza di lei il quorum è irraggiungibile vede l’uva acerba”.

La compagna che combatte il fascismo

Don Michele in cassa il colpo senza replicare, ma la sua frecciata all’indirizzo dei giochetti dei compagni per un decimale di percentuale  in più alle europee so commenta da sé. Papà Salis non molla. “Sarebbe però un peccato veder marcire quegli acini sulla pianta per cui spero che i voti di tutte le compagne e tutti i compagni non vadano sprecati e siano dirottati verso una compagna che combatte per una battaglia antifascista”. Eccolo li, puntuale arriva in soccorso il solito antifascismo militante che dovrebbe scaldare i cuori e mettere tutti d’accordo. Dovrebbe, ma cittadini chiamati alle urne la pensano diversamente.

 

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