Tajani e la nuova Europa: “Il Ppe apra ai conservatori non a sinistra, Meloni ha ragione”

23 Giu 2024 9:19 - di Lucio Meo

“All’Italia serve un commissario di peso che sia vicepresidente, il Ppe apra ai conservatori”. Lo ha detto in un’intervista alla Stampa il vicepremier Antonio Tajani, riferendosi alle nomine in Ue e ai futuri assetti politici della governance europea dopo il voto di giugno. Secondo Tajani è vero che in Parlamento in teoria ci sono i numeri per eleggere von der Leyen ”ma bisogna allargare la maggioranza, ai Conservatori e non ai Verdi. Le elezioni hanno parlato chiaro: sull’ambiente serve una terza via, che non sia negazionista, ma nemmeno estremista come quella di Greta Thumberg e Franz Timmermans. E quindi non ci si può alleare con i verdi. Giovedì al summit del partito porterò questa posizione e spero che passi”.

L’Europa di Tajani, il Ppe e la linea Meloni

Il vicepremier italiana sottolinea che “Meloni guida un governo con tre forze che la pensano diversamente, conosce la nostra posizione, noi siamo per il secondo mandato di Ursula von der Leyen, poi sarà lei a trovare una sintesi che rappresenti anche le nostre idee. Le trattative le sta facendo lei, come è giusto che sia, ma è ovvio che le nostre posizioni la rafforzano nel negoziato”.

Meloni quindi non deve trattare soltanto come leader di Fratelli d’Italia? “Le trattative le sta facendo lei, come è giusto che sia, ma è ovvio che le nostre posizioni la rafforzano nel negoziato”. In Parlamento in teoria ci sono i numeri per eleggere von der Leyen. “Sì, ma bisogna allargare la maggioranza ai Conservatori e non ai Verdi. Meloni ha ragione. Le elezioni hanno parlato chiaro: sull’ambiente serve una terza via, che non sia negazionista, ma nemmeno estremista come quella di Greta Thumberg e Franz Timmermans. E quindi non ci si può alleare con i verdi”. Ppe spaccato? “Giovedì al summit del partito porterò questa posizione e spero che passi”.

Il tema della Francia e della destra

Tajani si dice poi convinto che in Francia presidente resterà Macron. “Non faccio pronostici, ma auspico che prevalgano le forze europeiste”. Marine Le Pen? “Ha fatto bene a cacciare i tedeschi di Afd, ma le sue idee sulla Nato e sull’Unione europea restano lontanissime dalle mie. Posizioni inconciliabili”. Infine, l’autonomia differenziata. “C’è un’esigenza di rassicurare. Io capisco benissimo le preoccupazioni del Sud, ma Forza Italia, prima al Senato e poi con gli ordini del giorno approvati alla Camera, è già intervenuta per migliorare la legge. Noi avevamo lasciato una sorta di libertà di coscienza su questo tema. L’indicazione del partito era di votare sì, loro hanno deciso di non votare. Ma i numeri per approvare il ddl c’erano in ogni caso. Sono emerse preoccupazioni che io comprendo benissimo e alle quali voglio rispondere. Al prossimo Consiglio nazionale proporrò l’istituzione di un osservatorio sulle Regioni, formato dai capigruppo, i presidenti di Regione e la ministra Maria Elisabetta Casellati che dovrà monitorare il percorso della legge e controllare che i nostri ordini del giorno votati in Parlamento siano applicati. Vogliamo vigilare”.

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