Tragedia di Piazza San Carlo, nuovo processo di appello per Chiara Appendino, la Cassazione: “Responsabilità accertate”

17 Giu 2024 18:25 - di Redazione
Appendino

Si dovrà fare un nuovo processo di appello per la ex sindaca di Torino, Chiara Appendino, in relazione alla tragedia di piazza San Carlo, avvenuta la serata del 3 giugno 2017 quando, durante la proiezione su maxischermo della finalissima di Champions League, una serie di ondate di panico tra la folla radunata nella piazza provocarono 1.500 feriti e più tardi la morte di due donne. Nei confronti della ex sindaca i giudici della Cassazione, IV sezione penale, hanno deciso così dopo quasi 8 ore di camera di consiglio. Con la sentenza è divenuta “irrevocabile la dichiarazione di responsabilità per tutti i capi di imputazione”, hanno chiarito gli ermellini.

La sera di Piazza San Carlo del 2017 e i tre morti

La sera di sabato 3 giugno 2017, a Torino, in occasione della finale della UEFA Champions League tra Juventus e Real Madrid (che vide l’affermazione della squadra spagnola per 1-4), fu installato in piazza San Carlo un maxischermo per permettere ai tifosi juventini rimasti in città di seguire in diretta la partita, che si disputava a Cardiff . Le indagini hanno appurato che, durante lo svolgimento della partita, un gruppo di malviventi utilizzò dello spray urticante per aprirsi la strada dopo aver razziato oggetti di valore tra il pubblico, facendo scatenare il panico.

I presenti, presi dal terrore, crearono, nel fuggire, una calca che  provocò più di 1 600 feriti e la morte di due donne e un uomo: la prima dopo dodici giorni di agonia, la seconda, rimasta inizialmente tetraplegica, deceduta dopo diciotto mesi , il terzo dopo un calvario durato due anni e mezzo e l’amputazione di un piede.

Gli scenari possibili per la Appendino

La decisione della Suprema Corte conferma la responsabilità dell’allora sindaco e di alcuni dirigenti comunali ma chiede al nuovo processo di appello di rideterminare la pena.  I Supremi giudici hanno inoltre disposto un nuovo processo di appello per l’ex capo di gabinetto del Comune, Paolo Giordana, sempre per ricalcolo della pena. Appello bis anche per Maurizio Montagnese, ex presidente di Turismo Torino. I giudici hanno, invece, assolto in via definitiva con la formula “per non avere commesso il fatto” Alberto Bonzano, dirigente all’epoca dei fatti della Questura.

Per i parlamentari, com’è noto, la decadenza dal seggio scatta solo con una condanna definitiva superiore ai due anni.

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