CERCA SUL SECOLO D'ITALIA

Turista kazako incide il suo nome agli scavi di Pompei. Con la nuova legge rischia 60mila euro di multa

Turista kazako incide il suo nome agli scavi di Pompei. Con la nuova legge rischia 60mila euro di multa

Cronaca - di Carlo Marini - 22 Giugno 2024 - AGGIORNATO 22 Giugno 2024 alle 19:01

Il personale di vigilanza e accoglienza del Parco archeologico di Pompei ha fermato un turista del Kazakistan mentre stava incidendo il nome “Ali” su un intonaco chiaro nella casa dei Ceii.

Il turista è stato denunciato presso il posto fisso Carabinieri vicino agli scavi di Pompei e dovrà rispondere per il danno arrecato al patrimonio.

Sul posto i restauratori e il personale di coordinamento per valutazioni tecniche. Il direttore del Parco, Gabriel Zuchtriegel ha commentato l’accaduto: “Atto incivile, grazie alla nuova legge voluta dal Ministro Gennaro Sangiuliano l’autore del reato dovrà pagare per il restauro della parete. Bravi i collaboratori del Ministero e della società Ales che sono prontamente intervenuti. Ottima collaborazione con i Carabinieri che ringraziamo per la tempestività”.

“Purtroppo anche oggi ci troviamo a commentare uno sfregio incivile e idiota arrecato al nostro patrimonio artistico e culturale”, ha commentato il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.

“Dopo la domus romana del Parco archeologico di Ercolano imbrattata con un pennarello indelebile – ha aggiunto Sangiuliano – questa volta si registra un’incisione sull’intonaco chiaro nella casa dei Ceii a Pompei. Si tratta di atto gravissimo che andrà perseguito severamente e, anche grazie alla nuova legge da me fortemente voluta, l’autore sarà costretto a ripagare i costi del ripristino integrale del danno arrecato. Ringrazio i lavoratori del MiC e di Ales per essere prontamente intervenuti e i Carabinieri che subito hanno fermato il turista responsabile di questo vile gesto”.

Per il turista di Pompei la sanzione minima è di diecimila euro

A gennaio il governo ha inasprito le pene contro questo tipo di reati. “Chiunque distrugge, disperde, deteriora – recita la misura voluta dall’esecutivo – o rende in tutto o in parte inservibili o non fruibili beni culturali o paesaggistici propri o altrui è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 20 mila a euro 60 mila”.

Inoltre “chiunque, fuori dei casi di cui al primo comma, deturpa o imbratta beni culturali o paesaggistici propri o altrui, ovvero destina i beni culturali a un uso pregiudizievole per la loro conservazione o integrità ovvero ad un uso incompatibile con il loro carattere storico o artistico, è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 10 mila a euro 40 mila”.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

C'è un commento:

  1. Franz ha detto:

    Tanto non pagherà. Penale per chi danneggia come avviene per per altri beni dello Stato edetenzione fino a pagamento della multa. Il Nepal e non solo insegna.

di Carlo Marini - 22 Giugno 2024