Ucraina, raid aerei a tappeto. Mosca: colpita la base di Leopoli degli F16. E la Polonia schiera i caccia

1 Giu 2024 13:27 - di Sara De Vico

Nuovi, pesanti attacchi russi nella notte. Mosca ha lanciato più di cento missili e droni contro le infrastrutture energetiche in Ucraina nella notte di venerdì, hanno dichiarato sabato i funzionari ucraini. Secondo l’Aeronautica militare ucraina “il nemico ha lanciato 53 missili di vario tipo e 47 droni d’attacco”. In più di due anni di guerra, le forze russe hanno intensificato gli attacchi aerei alle infrastrutture energetiche dell’Ucraina, causando interruzioni e restrizioni di corrente e gravi danni.

Pesanti attacchi russi nella notte: più di 100 missili e droni

Durante l’attacco della notte sono state colpite due centrali termiche, “le apparecchiature sono state gravemente danneggiate”, ha dichiarato l’operatore ucraino Dtek su Telegram, senza specificare la loro posizione. “Questa è stata un’altra notte estremamente difficile per il settore energetico in Ucraina”, ha aggiunto la società.

Mosca: colpita la base aerea di Leopoli

Le truppe russe hanno colpito l’aeroporto militare vicino alla città di Stry, nella regione di Leopoli, ha riferito a Ria Novosti il coordinatore militare Sergei Lebedev:  nella base aerea le forze armate ucraine si stavano preparando a ricevere i caccia F-16 della Nato. Anche i magazzini sono stati attaccati. Secondo le fonti, nell’aeroporto militare c’è stata un’esplosione molto potente. La notizia è confermata da fonti militari ucraine che riferiscono che sei missili da crociera hanno colpito tre infrastrutture critiche nella regione di Leopoli.

La Polonia schiera i caccia per il pattugliamento

Durante i raid russi caccia polacchi e degli alleati si sono levati in volo per una missione di pattugliamento. Lo ha reso noto il Comando operativo delle forze armate di Varsavia. “Stiamo osservando un’intensa attività aerea a lungo raggio della Federazione russa, relativa ad attacchi aerei e missilistici su obiettivi situati nel territorio dell’Ucraina. Sono state avviate – si legge in una nota – tutte le procedure necessarie per garantire la sicurezza dello spazio aereo polacco”.

Zelensky: ci servono ulteriori patriot per la difesa aerea

Il presidente ucraino Volodomyr Zelenskiy arrivato a Singapore per il Shangri-La Dialogue, intende incontrare il segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austin. Obiettivo: discutere con i delegati il sostegno all’Ucraina in grave difficoltà. “L’obiettivo principale della Russia è quello di normalizzare il terrore, sfruttando la mancanza di sufficienti capacità di difesa aerea. I nostri partner sanno esattamente cosa serve a questo scopo. Ulteriori Patriot e altri moderni sistemi di difesa aerea per l’Ucraina. Accelerare ed espandere la fornitura di F-16 all’Ucraina”, ha detto il presidente ucraino accusando Mosca di voler sabotare il vertice, previsto per il 15-16 giugno. “Ripristinare la pace giusta in Ucraina e garantire la sicurezza alimentare e nucleare globale saranno gli obiettivi del vertice globale sulla pace in Svizzera. Ed è per questo che la voce dell’Asia-Pacifico deve essere ascoltata lì”.

Tajani: non siamo guerrafondai

Da Roma il ministro degli Esteri Antonio Tajani è tornato sul tema dell’invio a Kiev di armi Nato contro la Russia. “Noi non abbiamo mai fatto mancare il nostro aiuto. E sosteniamo in maniera incondizionata l’Ucraina. Non siamo una potenza militare. Stiamo per inviare un altro pacchetto, è questione di settimane. Siamo al lavoro”. Così parlando ai giovani di Confindustria. Ma sia chiaro – ha confermato – “non manderemo neanche un soldato italiano a combattere in Ucraina perché non siamo in guerra con la Russia. Noi non autorizziamo l’uso di armi italiane fuori dai confini dell’Ucraina”, ha rimarcato.  “Non siamo guerrafondai”, ha aggiunto il capo della nostra diplomazia mentre Usa e Germania imprimono un’accelerazione dopo il sì di Gran Bretagna, Francia e Canada.

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