Ue, Tajani non ha dubbi, “le nomine europee come Italia-Croazia: porteremo a casa il risultato nel secondo tempo”

29 Giu 2024 11:49 - di Ginevra Sorrentino
Ue Tajani

Usa efficacemente la metafora calcistica il vicepremier azzurro Antonio Tajani, e rende plasticamente di quanto sta accadendo in Ue e di come i giochi siano ancora tutti aperti. «Per l’Italia, le nomine europee saranno come Italia-Croazia. Avremo un commissario di peso. E porteremo a casa il risultato nel secondo tempo». Un’affermazione che è anche una dichiarazioni d’intenti e che conferma quanto il dialogo tra Roma e Bruxelles sia proficuamente in corso, e quanto – come detto – i ranghi intorno alla linea Meloni siano compatti.

Ue, Tajani: la partita è ancora tutta aperta

A dispetto degli schiamazzi e degli slogan lanciati a profusione dall’opposizione nel day after il Consiglio europeo, il ministro degli Esteri, intervistato da Il Foglio, non ha dubbi sulla partita e sul dopo nomine europee, sottolineando con la metafora sportiva enucleata quanto i tempi supplementari e lo spogliatoio siano importanti e dirimenti in questa delicata fase. Così, Tajani ricorda Italia-Croazia (guarda caso) agli europei: primo tempo in svantaggio, gol nel secondo tempo nel recupero e qualificazione per giocare nell’Europa che conta. Quindi aggiunge: «Se si uscirà fuori dalla logica dell’arrocco, un accordo si troverà. E se tutto andrà per il verso giusto, avremo un presidente della Commissione come von der Leyen, una maggioranza allargata ai conservatori, e un commissario di peso».

«Come agli europei di calcio, porteremo a casa il risultato nel secondo tempo»

E allora, cosa vuol dire raggiungere il risultato? «Significa avere una vicepresidenza di peso. Significa avere un commissario di peso. E significa non accontentarsi di un contentino». Ossia: «L’obiettivo – precisa per esempio Tajani – potrebbe essere Industria e Mercato interno, con tutto il settore legato allo Spazio». E tanto per andare nello specifico delle proposte e delle ipotesi possibili, il titolare del dicastero a domanda, risponde. Il governo punta davvero sul ministro Raffaele Fitto? «In Europa – è la replica – occorre avere alcune caratteristiche precise per poter ricoprire alcuni incarichi. Occorre conoscere bene la macchina burocratica; occorre avere buoni rapporti con il Parlamento europeo e conoscere le persone che fanno funzionare gli ingranaggi delle istituzioni; occorre avere credibilità. Fitto ha tutte queste caratteristiche».

La sferzata agli schiamazzi dell’opposizione

E allora, come ha rilanciato FdI da Bruxelles, schiena dritta e avanti tutta. E lo stesso Tajani, smorzando i toni della sinistra all’assalto propagandistico, prosegue: «Consiglio a tutti di non drammatizzare. I negoziati sono sempre duri e i bracci di ferro si sono sempre verificati. Chi oggi parla di isolamento italiano, che oltretutto è impossibile per tante ragioni storiche, politiche ed economiche, è stato in passato troppo remissivo rispetto all’Europa e il nostro Paese non ci ha guadagnato». Una stoccata in punta di fioretto che Tajani assesta, stavolta dalle colonne del Messaggero, a Schlein, Conte e compagnia cantante che in queste ore ha alzato i toni per intonare i soliti cori strumentalizzanti e fuorvianti.

Ue, Tajani: «Meloni ha difeso e sta difendendo il ruolo dell’Italia»

«Il concetto – spiega il ministro degli Esteri – è questo. L’Europeismo non è dire sempre di sì e tutto va bene. L’Europa la si costruisce assieme, anche attraverso confronti duri. È quello che sta accadendo. Io voglio essere ottimista. Tutto si risolverà per il meglio. Però non dobbiamo parlare solo di nomi. Ciò che conta sono i contenuti e i programmi che ognuno, von der Leyen così come tutti gli altri, si impegna a realizzare». Dunque, il vicepremier di FI invita tutti «alla calma». «Non bisogna inseguire i rumors di Bruxelles. I giochi sono tutti aperti». E nello specifico, sul presidente del Consiglio Giorgia Meloni, rileva: «Ha difeso e sta difendendo il ruolo dell’Italia. Anche il presidente Sergio Mattarella ha giustamente usato toni molto fermi. E non si può dire che il Capo dello Stato non sia un grande europeista».

Ue, Tajani, altro che “fuori dai giochi”: l’Italia non può essere isolata. Ecco perché

E poi, osserva e rileva in calce Tajani, l’Italia, «non può essere isolata grazie alle sue dimensioni. Siamo la seconda industria manifatturiera del continente, la terza economia europea, abbiamo un governo stabile che è frutto del voto popolare e abbiamo una classe dirigente riconosciuta in Europa. Io stesso sono vicepremier nell’attuale governo, sono stato commissario europeo e due volte vicepresidente della Commissione Ue, e ricopro da 22 anni la carica di vicepresidente del Ppe. Per non parlare della grande esperienza di Fitto nelle istituzioni di Bruxelles. E voglio ricordare a tutti quelli che dicono “Italia all’angolo”, “Italia fuori dai giochi” e altre cose così: è tutt’altro che vero. E dire loro che il nostro non è e non viene considerato un governo di destra brutto sporco e cattivo, ma un governo di centrodestra con cui si parla. Con cui ci si confronta. In cui ci sono tante e diverse sensibilità». E a buon intenditor…

 

 

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *