Von der Leyen: “Calano gli arrivi irregolari dalla Tunisia. I migranti in cima all’agenda europea”

26 Giu 2024 13:49 - di Sara De Vico

Rallentati i flussi irregolari dalla Tunisia grazie alla cooperazione europea sulla gestione dei migranti e l’appello a tenere alta la guardia. Questi i temi forti della lunga lettera della presidente della commissione Ue, Ursula von der Leyen, ai capi di Stato e di governo, come sempre in occasione dei Consigli Europei. “Per quanto riguarda la nostra cooperazione sulla gestione della migrazione – scrive von der Leyen –  abbiamo assistito a un rallentamento del ritmo degli arrivi irregolari dalla Tunisia. Con forti investimenti nella formazione e nello sviluppo di capacità, e con il contributo delle autorità tunisine alle continue operazioni anti-traffico”.

Von der Leyen: calano i flussi irregolari dalla Tunisia

“È passato poco meno di un anno – ricorda – da quando abbiamo firmato un memorandum d’intesa per un partenariato strategico e globale con la Tunisia. Affrontare le cause profonde della migrazione e investire nell’economia tunisina e nella transizione verde è una priorità”. Nel dettaglio von der Leyen cita il Tunisia Investment Forum, tenutosi il 12 e 13 giugno. “È  stata l’occasione per riunire il settore pubblico con il settore imprenditoriale, degli investimenti e bancario, evidenziando il partenariato della Tunisia con l’Ue. In quell’occasione l’Ue e la Tunisia hanno firmato un memorandum d’intesa sull’energia”.

La Ue è pronta a strategie nuove per prevenire la migrazione

Nella lettera di sei pagine von der Leyen ha assicurato che nel prossimo ciclo istituzionale, la Commissione Ue è pronta ad avviare una riflessione su alcune “strategie innovative per prevenire la migrazione irregolare”. Tra queste  anche il tema delle domande d’asilo lontano dalle frontiere esterne dell’Unione europea. Una proposta sostenuta dal governo italiano e in particolare da quello ungherese di Viktor Orban che insiste per far sì che le richieste d’asilo possano essere presentate soltanto nei consolati degli Stati Ue in Paesi terzi.

“Lavoreremo a monte sulle rotte”

La presidente della Commissione Ue  promette di «lavorare a monte sulle rotte migratorie» basandosi sull’esperienza dei “meccanismi di transito”. E di agire “in sinergia con i futuri Paesi terzi sicuri designati, come previsto nel regolamento sulla procedura d’asilo”. E ancora: “Lo spirito del patto Ue sulle migrazioni e l’asilo è uno spirito di solidarietà”, si legge nella lettera. “Per garantire che nessuno Stato membro sia lasciato solo ad affrontare la pressione migratoria. Allo stesso modo, nessuna amministrazione sarà lasciata sola di fronte alle sfide legate alla preparazione del nuovo approccio coordinato dell’Europa alla gestione della migrazione”.

Non dobbiamo mai abbassare la guardia

Nella conclusione von der Leyen ha ribadito che il dossier migratorio resterà in cima all’agenda europea. “L’aumento significativo degli arrivi lungo la rotta del Mediterraneo occidentale e dell’Atlantico, nonché lungo la rotta del Mediterraneo orientale, dimostra che non dobbiamo mai abbassare la guardia. E dobbiamo rimanere vigili nei prossimi mesi estivi”.

Meloni: grazie all’Italia il paradigma è cambiato

Il cambio di rotta è sotto gli occhi di tutti così come il supporto determinante dell’Italia. Che ha spinto ad affrontare l’emergenza dei flussi come un problema europeo e non di competenza nazionale. Un elemento cruciale sottolineato dalla premier Giorgia Meloni nella comunicazioni alla Camera in vista del Consiglio d’Europa.

La lettera di von der Leyen va nella direzione italiana

“Prima dell’insediamento di questo governo il dibattito in Europa si focalizzava unicamente su un punto. Cioè su come redistribuire tra i 27 Stati della Ue gli immigrati che sbarcavano soprattutto in Italia. Ora il paradigma è completamente cambiato. Ma è fondamentale che nei prossimi mesi e anni questo approccio si consolidi e diventi strutturale”. Così Meloni riferendosi alla lettera che la presidente della Commissione von der Leyen. “Il documento va in questa direzione, stabilendo che questo approccio debba rimanere al centro delle priorità anche del prossimo ciclo istituzionale”.

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