Antisemitismo, il presidente della Comunità ebraica di Milano stana sinistra e Fanpage. E Avs lo querela

3 Lug 2024 14:21 - di Viola Longo
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Le ambiguità e i distinguo sull’antisemitismo non vanno cercati in FdI o nel centrodestra, ma nella sinistra e anche nel metodo Fanpage. All’indomani della lettera al partito con cui Giorgia Meloni ha ribadito che l’antisemitismo, così come il razzismo, non possono trovare alcuna tolleranza in FdI, a lanciare il duro atto d’accusa è stato il presidente della Comunità ebraica di Milano Walker Meghnagi. In un’intervista al Corriere della Sera, Meghnagi ha spiegato che la Comunità ebraica si sente rassicurata e protetta dal partito della premier e da tutto il centrodestra e ha respinto al mittente le strumentalizzazioni dell’inchiesta di Fanpage, evidenziando le contraddizioni di chi non ha saputo prendere posizioni rigorose dopo il 7 ottobre. “Perché Fanpage non va a mettere le cimici nei centri sociali?”, “Dov’è il vecchio Pd che difendeva noi ebrei?”, “Proprio loro (Avs, ndr) che non hanno mai condannato l’attacco del 7 ottobre parlano di ambiguità?”, ha chiesto tra l’altro Meghnagi, ricevendo in cambio l’annuncio di una querela da parte di Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli.

Meghnagi sulla lettera di Meloni: “Giusto chiarire e condannare”

Per Meghnagi, dopo l’inchiesta di Fanpage, è stato “giusto chiarire la posizione. Ma soprattutto è giusto condannare, come ha fatto in modo unanime tutto il centrodestra, le malefatte di questi giovani”.” Per noi ebrei sono intollerabili”, ha aggiunto, chiarendo di essere rimasto stupito dalle immagini viste nell’inchiesta di Fanpage perché “con questo corso di FdI pensavamo che la nuova generazione di esponenti del partito fosse educata su quanto accaduto 80 anni fa. Invece questi giovani vanno educati”. “Mi auguro che facciano pulizia, che vadano a fondo, che chi non ha studiato vada fuori. Non mi interessa in quanti si dimettono, mi interessa quello che c’è dietro”, ha aggiunto.

Avs annuncia una querela

Ciò detto, però, il presidente della Comunità ebraica di Milano ha anche sottolineato che da sinistra non possono arrivare lezioni su questi temi. A Chiara Baldi, che firma l’intervista e che riportava le accuse di ambiguità rivolte a Meloni da parte di Avs, Meghnagi ha risposto chiedendo: “Proprio loro parlano di ambiguità? Proprio loro che non hanno mai condannato l’attacco del 7 ottobre? Si devono vergognare”. Una frase che, si diceva, gli è valsa la promessa di una querela da parte di Fratoianni e Bonelli. In una nota congiunta hanno parlato di “parole infamanti e false di cui dovrà rispondere nelle sedi giudiziarie”. Quindi, rivendicando di aver invece condannato l’attacco, i due esponenti di Avs hanno aggiunto che “non accettiamo rovesciamenti cosi plateali della realtà”. “Chi si deve vergognare – hanno sostenuto – è il sig. Meghnagi”.

Le domande del presidente della Comunità ebraica di Milano a Fanpage e alla sinistra

Al di là della condanna dei fatti del 7 ottobre, è però piuttosto evidente da tutta l’intervista che il tema posto da Meghnagi è quello dell’ambiguità della sinistra rispetto all’antisemitismo, emerso dopo l’attacco, in ambienti che le sono contigui. Il tema del doppiopesismo di un mondo politico e d’opinione sempre pronto a puntare il dito strumentalmente contro gli altri e poco incline a guardare dove non fa comodo. “Perché Fanpage non va a mettere le cimici nei centri sociali? O nelle moschee? Perché non ci fanno sentire cosa dicono degli ebrei nei luoghi vicini alla sinistra? Vorrei sentire una parola di condanna da parte della sinistra per tutto quanto è successo negli ultimi 8 mesi: 1.100 manifestazioni pro-Pal; le aggressioni a Milano durante la parata del 25 Aprile… Dove sta il Pd? Dove stanno le voci autorevoli, come quelle di Bonaccini, Letta, Franceschini? Dov’è il vecchio Pd che difendeva noi ebrei?”, ha chiesto ancora Meghnagi, chiarendo invece di non avere nulla da rimproverare al centrodestra.

Meghnagi: “Noi ebrei ci sentiamo protetti da FdI e dal centrodestra”

La Comunità ebraica, ha chiarito, si sente protetta da FdI “sia per quanto ha fatto in passato sia per quanto sta facendo ora”. “Ma non ci sentiamo in mani sicure solo con loro: anche con Tajani, Salvini o Calenda. E poi, per fortuna, abbiamo le migliori forze dell’ordine d’Europa”, ha proseguito Meghnagi, chiarendo di non condividere l’allarme lanciato qualche giorno fa da Liliana Segre sul rischio di dove lasciare l’Italia. “Parole forti” e comprensibili, di “una donna coraggiosa”, “però io non penso – ha commentato Meghnagi – che noi ebrei italiani dobbiamo pensare di scappare dall’Italia. Non lo penso e non ci credo, non saranno questi giovani a mandarci via. Non lo tollereremo”.

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