Autonomia, Zaia scrive al governo per avviare la trattativa e incita il Sud: “Gemelliamoci”

2 Lug 2024 9:29 - di Gigliola Bardi
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Con una lettera inviata alla premier Meloni e al ministro Calderoli, il governatore del Veneto Luca Zaia ha formalmente chiesto il riavvio della trattativa con il governo per l’autonomia differenziata. “Primo obiettivo portare a casa quelle funzioni delegate delle nove materie non Lep che è possibile gestire in forma decentrata”, ha spiegato, riallacciando i fili di un discorso che si era aperto con il preaccordo siglato ai tempi del governo Gentiloni. La proposta di Zaia è stata accolta con cautela dal ministro della Protezione civile Nello Musumeci, per il quale in questo momento è prioritario concentrarsi sui Lep, mentre da sinistra sono giunti i soliti allarmismi, sebbene la riforma sia stata promulgata a tempo di record da Sergio Mattarella. “È necessario contrastare in tutti i modi l’attuazione di questa legge”, ha detto il capogruppo al Senato del Pd, Francesco Boccia, chiamando a raccolta “il fronte referendario, sia a livello di partiti, associazioni, società civile e parti sociali, sia sul fronte delle 5 regioni che governiamo e che possono fare la richiesta”. E fa niente che, come ricordato dallo stesso Zaia, si tratti di un discorso che a suo tempo era stato avviato proprio dal governo Pd.

Zaia scrive al governo e lancia un appello alle Regioni del Sud: “Testiamo insieme l’autonomia”

“Autonomia è equa divisione del benessere non del malessere. O la si fa come scelta o per necessità. E spero che una Regione del Sud ci segua su questa strada”, ha detto Zaia nella conferenza stampa con cui ha presentato la sua iniziativa, dicendosi disponibile a un “gemellaggio” con una Regione del Mezzogiorno per “testare assieme questa autonomia”. “Chiederemo le nove materie non Lep con le relative funzioni, ma i contenuti saranno frutto di una trattativa graduale con nessuna fuga in avanti da parte nostra. Sarà un grande banco di prova per tutti, non solo per noi. Spero che questa prima fase di trattativa si possa chiudere con una bozza di accordo già entro la fine dell’anno. Noi comunque abbiamo già pronti tutti i dossier per ogni materia”, ha chiarito.

Le materie richieste dal Veneto

In attesa che siano definiti i Lep, Zaia ha chiesto le competenze su organizzazione della giustizia di pace; rapporti internazionali e con l’Ue della Regione; commercio con l’estero; professioni; protezione civile; previdenza complementare a integrativa; coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario; casse di risparmio, casse rurali, aziende di credito a carattere regionale; enti di credito fondiario e agrario a carattere regionale. Alle quali si aggiungono le materie oggetto del preaccordo con Gentiloni: politiche del lavoro, istruzione, tutela dell’ambiente e dell’ecosistema, tutela della salute.

Anche Lombardia “è pronta”. Cirio: “In Piemonte c’è già l’unità nord-sud”

“La Lombardia, come ho già detto più volte, è già pronta. Abbiamo fatto tutti i compiti e quindi abbiamo la possibilità di fare delle scelte”, ha detto il governatore Attilio Fontana, rispondendo ai cronisti che gli chiedevano come si muoverà la Regione, dopo la richiesta di Zaia. “Dovrò parlare con il ministro (Calderoli, ndr) e con il governo per concordare quali possano essere le materie. Io personalmente avevo pensato anche ad almeno una materia nella quale i Lep fossero già previsti, che può essere la Sanità, ma valuteremo con il governo”, ha chiarito ancora Fontana. Ugualmente anche il Piemonte è pronto, non ravvisando tra l’altro la necessità di un gemellaggio come quello proposto da Zaia. “Ben venga ogni idea se è buona, ma in Piemonte non abbiamo la necessità di proporlo perché siamo una regione del Nord fortunatamente animata da tanti uomini e donne del sud. Qui c’è l’Italia”, ha detto il governatore, Alberto Cirio. “Il Piemonte rappresenta, e dico per fortuna perché fa parte della sua fortuna, quella che è stata l’unione di persone di tante regioni d’Italia che in anni passati attirate soprattutto dall’industria dell’auto hanno lasciato le loro regioni d’origine e sono venute a vivere in Piemonte rendendolo più bello e più forte, quindi il gemellaggio già ce l’abbiamo in casa”.

Musumeci: “Richiesta legittima, a patto che non sia una provocazione. Prima concentriamoci sui Lep”

“Premetto che siciliano sono autonomista fino al midollo anche in Sicilia l’autonomia non l’abbiamo usata come opportunità ma soltanto come un privilegio. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti perché chi doveva controllare da Roma non lo ha fatto. Ciò premesso, io sono per l’autonomia differenziata a patto che si mettano le regioni svantaggiate nelle condizioni di partire tutti dalla stessa linea. La richiesta che fa il Presidente Zaia mi sembra assolutamente precoce”, ha commentato il ministro Musumeci. “In linea di principio può farlo sulle materie che sono state richieste e indicate dalla stampa, ma c’è un problema di opportunità e la politica deve obbedire anche alla regola non scritta della opportunità. Spero non sia una provocazione politica”, ha aggiunto ai microfoni di SkyTg24, sottolineando che “in questo momento nelle regioni del mezzogiorno d’Italia permangono delle perplessità, anche all’interno della coalizione di governo”. Dunque, “chiederei a Zaia di accelerare, invece, insieme con noi governo il processo che deve portare alla individuazione dei Lep, che costituiscono una garanzia per quelle regioni che essendo svantaggiate guardano con diffidenza alla concreta applicazione della riforma”. “Se noi riuscissimo ad accelerare come prevede la legge per individuazione dei Lep con criteri stabiliti, possiamo anche consentire per le deleghe non legate ai livello essenziale di prestazione di poterle affidare alle Regioni. Non è detto che tutte le regioni debbano usare l’autonomia differenziata. La richiesta di Zaia è legittima, se non è una provocazione politica e – ha concluso Musumeci – cominciamo a lavorare sulla individuazione dei Lep che costituiscono il presupposto per potere dire ‘la riforma c’è e può partire”.

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