Bilaterale Meloni-Xi Jinping: “Pechino è un interlocutore strategico per la stabilità e la pace”

29 Lug 2024 20:56 - di Stefania Campitelli

“Il sistema internazionale basato sulle regole è messo in discussione. C’è una insicurezza crescente a livello internazionale e io penso che la Cina sia inevitabilmente un interlocutore molto importante per affrontare tutte queste dinamiche. Chiaramente facendolo partendo dai rispettivi punti di vista per ragionare insieme di come garantire stabilità. Di come garantire pace, di come garantire anche un interscambio che continui a essere libero perché per farlo abbiamo bisogno soprattutto che rimanga stabile il sistema di regole nel quale ci muoviamo”. Questo uno dei passaggi cruciali sottolineati dalla premier Giorgia Meloni nell’incontro con il presidente cinese Xi Jinping a Pechino durato circa un’ora e mezza, 30 minuti più del previsto, e durante il quale il presidente del Consiglio ha ribadito la “volontà di sviluppare rapporti” con una “cooperazione equilibrata, mutualmente vantaggiosa e basata sulla reciproca fiducia”. Il vertice è stato anche l’occasione per affrontare “i temi prioritari dell’agenda internazionale, dalla guerra in Ucraina ai rischi di un ulteriore aggravamento della situazione in Medio Oriente”.

Meloni incontra Xi Jinping: sul tavolo anche la guerra in Ucraina

I due leader, ha riferito una nota di Palazzo Chigi, “hanno inoltre discusso delle crescenti tensioni nell’Indo-Pacifico” e “si sono infine soffermati su alcune delle grandi questioni della governance globale di comune interesse, dall’Intelligenza Artificiale alla lotta contro il cambiamento climatico, al processo di riforma del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite”.

Il piano d’azione in tre anni

“Con questo viaggio – ha spiegato la presidente del Consiglio – lanciamo un piano d’azione di tre anni che abbiamo firmato con il governo. Che definisce il prossimo triennio della nostra cooperazione bilaterale con l’obiettivo chiaramente di valorizzare il lavoro che abbiamo già fatto. Ma – ha detto Meloni – anche di esplorare nuove forme di cooperazione lavorando allo stesso tempo per un bilanciamento dei rapporti commerciali. Da questo punto di vista penso che l’Italia possa avere un ruolo importante anche per quello che riguarda le relazioni con l’Unione europea. Anche qui nel tentativo di creare rapporti commerciali che siano il più possibile equilibrati”.

Pechino è un partner di rilievo per l’Italia

La premier nel bilaterale con Xi Jinping ha ribadito che Pechino è un partner economico, commerciale, culturale di grande rilievo per l’Italia. “Come lei ricordava correttamente, questa visita cade in un doppio anniversario – ha detto la premier – l’anniversario dei 20 anni del nostro partenariato strategico. Che chiaramente definisce il livello della nostra cooperazione, e, forse ancora più importante, i 700 anni dalla scomparsa di Marco Polo. È un anniversario che definisce l’antichità, la profondità dei nostri rapporti, dei rapporti tra due civiltà che sono eredi di una cultura millenaria. E che, nella capacità di conoscersi, hanno anche aiutato e contribuito ad affrontare tanti problemi. Questo è molto importante, soprattutto in una fase come quella nella quale viviamo”.

Mantenere il canale aperto 700 anni fa da Marco Polo

Chiaramente – ha aggiunto la premier –  il modo migliore per celebrare questi due anniversari è mantenere aperto quel canale che è stato iniziato proprio 700 anni fa da Marco Polo. Favorire le relazioni economiche, commerciali, culturali e scientifiche, ma anche il dialogo a livello multilaterale in un tempo molto complesso come quello nel quale viviamo, perché il mondo intorno a noi sta cambiando”. Meloni si è soffermata anche sui cambiamenti prodotti dall’intelligenza artificiale.

Il sistema mondiale è messo in discussione dalle nuove tecnologie

“Il sistema internazionale basato sulle regole è messo in discussione – ha detto – ci sono nuove tecnologie che impattano e che possono avere risultati incredibili sul futuro delle nostre società. Penso all’intelligenza artificiale, quelle che lei ha definito le nuove forze produttive, facendo forse riferimento proprio a come la produzione può cambiare, all’impatto che queste tecnologie possono avere ad esempio sul mercato del lavoro”. Con la Cina – questo il messaggio finale – occorre “ragionare insieme” anche “di come garantire un interscambio che continui a essere libero, perché per farlo abbiamo bisogno soprattutto che rimanga stabile il sistema di regole nel quale ci muoviamo”.

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