Bozzoli si è tradito, cosa non quadra su fuga, rientro, nascondiglio: come è tornato indisturbato? (video)

12 Lug 2024 15:13 - di Lorenza Mariani
Bozzoli fuga rientro

La fuga di Giacomo Bozzoli è finita nel modo meno atteso, forse il meno prevedibile comunque: le forze dell’ordine impegnate nelle ricerche dell’imprenditore bresciano 39enne latitante lo hanno localizzato già all’alba di ieri, e poi lo hanno trovato nascosto in camera da letto nella sua casa di Soiano del Garda. Era nel vano del cassettone di un letto matrimoniale nella sua villa di Soiano sul Lago di Garda, cosa che ha fatto presumere al procuratore capo di Brescia, Francesco Prete, nel corso della conferenza stampa indetta dopo la cattura di poter ragionevolmente ritenere – ha detto il procuratore – che lui non avesse alcuna intenzione di costituirsi». Tant’è che «si è nascosto all’interno del cassettone di un letto matrimoniale, dove i carabinieri lo hanno trovato».  E «questo conferma la sua non volontà di costituirsi spontaneamente». L’uomo è stato trovato da solo: «Lo abbiamo localizzato all’alba; quando sono intervenuti i carabinieri, lui era da solo nascosto nel letto».

Bozzoli, fuga e rientro. Il procuratore di Brescia: «Localizzato all’alba, era nascosto in un cassettone»

E ora le indagini puntano sula ricostruzione dei tempi e dei modi del rientro in Italia, dopo che le telecamere di un resort di Marbella hanno registrato le immagini del suo passaggio in Spagna. Allora, sempre il procuratore capo di Brescia, Francesco Prete, nel corso della conferenza stampa indetta dopo l’arresto del 39enne accusato in via definitiva per l’omicidio dello zio Mario e la distruzione del suo cadavere nel forno della fonderia a Marcheno in provincia di Brescia l’8 ottobre 2015, fa sapere che Giacomo Bozzoli potrebbe essere rientrato a Soiano del Garda nelle ultime 24 ore. E che non è da escludere, secondo il procuratore, che l’uomo sia rientrato in Italia soprattutto per suo figlio.

Aveva con sé un borsello con 50.000 euro

Eppure, mancano ancora all’appello i possibili complici, ed è anche per questo che gli inquirenti sono abbottonatissimi sui dettagli che hanno consentito la cattura. Pare che lui si sia in qualche modo tradito: «Non ci ha pensato e ha commesso una leggerezza, diciamo così. Ha fatto qualcosa che ha reso possibile rintracciarlo», scrive il Corriere.

«Al momento – dice ai giornalisti il magistrato – questa è solo una deduzione. Può essere infatti solo una coincidenza che il rientro sia avvenuto dopo che suo figlio è stato sentito in procura. Noi lo abbiamo sentito fino alle 10 del giorno prima dell’arresto, e questa mattina (ieri ndr) lo abbiamo localizzato». Con sé il 39enne aveva contanti per 50.000 euro, ma non è ancora chiaro se quei soldi li avesse sin dalla sua partenza o servissero per proseguire la fuga. «Resta il fatto – sottolinea Prete – che lui non aveva alcuna intenzione di costituirsi, tant’è che lo abbiamo trovato nascosto».

Bozzoli, tra fuga e rientro ribadisce la sua innocenza

Dal canto suo, l’imprenditore arrestato ieri, «Giacomo Bozzoli ribadisce la propria innocenza», conferma il procuratore sull’uomo condannato in via definitiva per l’omicidio dello zio Mario e la distruzione del suo cadavere nel forno della fonderia a Marcheno. «Avrà modo di parlare con il suo difensore», ha concluso il procuratore. Intanto, si affastellano le indiscrezioni sulla prima notte in carcere di Bozzoli. L’imprenditore è recluso dalla serata di ieri, quando i carabinieri lo hanno trovato e arrestato nella sua villa di Soiano al Lago, sulla sponda bresciana del Lago di Garda. Come, dal fronte delle investigazioni, è chiaro ormai che le indagini della procura cercheranno di fare luce e ricostruire tutti i suoi movimenti, accertando anche eventuali complicità nell’organizzazione della fuga.

Prima notte in carcere per Bozzoli: l’imprenditore sorvegliato a vista in carcere

Nel frattempo, è sorvegliato a vista Giacomo Bozzoli, ora nel carcere di Canton Mombello a Brescia dopo una fuga durata 11 giorni. Nel reparto “nuovi arrivi”, dopo aver sbrigato le procedure di foto-segnalamento, il 39enne ha trascorso la sua prima notte dietro le sbarre. La scelta di una sorveglianza a vista è legata alla possibilità che l’uomo, il quale continua a professarsi innocente, possa compiere atti autolesionistici. Il suo difensore Luigi Frattini potrebbe presto incontrarlo in carcere, ma sentito al telefono ha ribadito: «Non rilascerò dichiarazioni sul caso». Anche perché, da quanto si apprende dai media e dalla stampa locale in particolare, sembra che Bozzoli versi in una condizione di difficoltà emotiva e psicologica.

Ma la domanda che si impone ora è: come ha fatto ad arrivare nella sua villa senza che nessuno se ne accorgesse?

Ma l’interrogativo che imperversa in queste ore, e non solo tra gli inquirenti, è: come ha fatto ad arrivare nella sua villa ed entrare senza che nessuno se ne accorgesse? E poi: ci è arrivato davvero in queste ultime 48 ore oppure è lì da più tempo? Qualcuno, fra gli investigatori, scrive tra gli altri il Corriere della sera, «non esclude che lui sia rientrato in Italia il 5 luglio, quando è tornata indietro (in treno) la sua compagna, Antonella Colossi, con il loro bambino di nove anni. Potrebbe essere arrivato con loro in stazione, a Milano, per poi separarsi, raggiungere la sua villa sul lago di Garda e rimanere lì per giorni, nascosto».

Un comportamento “strano”…

Certo, resta quantomeno ambivalente, per non dire stravagante, il comportamento del 39enne: camuffato con baffi e barba lunga. Mai sorridente. Un uomo in fuga che fa più di 2000 chilometri per allontanarsi il più possibile il giorno della sentenza. Poi il verdetto arriva, e lui decide di non consegnarsi alla giustizia. È a un passo dalle navi che salpano verso Paesi extra Schengen ma sceglie di tornare a casa. torna, ma non si costituisce, anzi: si nasconde per non essere trovato. Poi, all’apice del clamore e della svolta, annuncia di voler dire «cose importanti» sull’omicidio dello zio. E la domanda ricorrente a questo punto diventa: a cosa si riferisce Bozzoli? E a cosa punta veramente Bozzoli? In  questa intricata vicenda non si può che rinviare a una prossima, imminente, “puntata”…

 

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