Carceri, Nordio: “Aumentate le risorse, si apre un nuovo modello di esecuzione della pena”

29 Lug 2024 12:32 - di Sara De Vico

“Per rinnovare il sistema dell’esecuzione penale in modo da coniugare la certezza della pena con l’efficacia dei percorsi di reinserimento sociale dei detenuti e garantire un impatto positivo sulla sicurezza e la coesione sociale, il piano strategico del Ministero prevede un disegno coordinato di interventi”. Così il ministro della Giustizia Carlo Nordio.

Carceri, Nordio illustra novità e stanziamenti

Il Guardasigilli illustra un nuovo modelle penale. “Solo nel 2024 abbiamo stanziato 10,5 milioni di euro aggiuntivi – più che triplicato il budget previsto in bilancio di euro 4,4 milioni – per uno stanziamento totale di euro 14,9 mln. Dei quali 9,5 mln per gli psicologi ed 1 milione per i mediatori culturali. In modo da migliorare la qualità dei percorsi individualizzati di trattamento dei detenuti”. E ancora: 7 milioni di euro per la presa in carico e il reinserimento sociale dei detenuti che hanno requisiti giuridici per l’accesso alle misure alternative alla detenzione. Cinque milioni di euro per incrementare i posti disponibili nelle strutture residenziali per la riabilitazione dei detenuti tossicodipendenti. Nove milioni di euro per rafforzare le opportunità di formazione professionale e di lavoro per i detenuti. Abbiamo aumentato di 8 milioni il previsto budget di bilancio di euro 128 milioni per la retribuzione del lavoro intramurale dei detenuti. Stanziati 19 milioni di euro per gli sgravi fiscali e le agevolazioni alle imprese per incrementare il lavoro all’esterno”.

“Nasce un nuovo modello di esecuzione penale”

Numeri importanti che dimostrano la ‘rivoluzione’ del governo Meloni sul terreno delle carceri. “Nasce un nuovo modello di esecuzione penale”, spiega Nordio, “da realizzare in sinergia con gli enti territoriali, con il terzo settore e la società civile”. Come anche di recente ricordato dal presidente Mattarella – prosegue il ministro – il carcere non può essere il luogo in cui si perde ogni speranza, non va trasformato in palestra criminale. “Per questo sin dall’inizio del nostro insediamento, il mondo penitenziario, nel suo complesso, è stato oggetto di altissima priorità. Abbiamo fatto tanto e tanto abbiamo ancora da fare. L’attenzione e l’impegno di tutti noi sono massimi”. Per agevolarne i lavori – aggiunge – è stato bandito concorso per 30 funzionari tecnici con l’obiettivo di colmare la pianta organica ed a settembre ne bandiremo uno per assistenti tecnici. “Era necessario comprendere le complessità di un sistema abbandonato da decenni, adesso la visione è più limpida. E consentirà di intervenire con misure adeguate e sistemiche. In corso di programmazione incontri con il garante nazionale ed i garanti territoriali e visite mirate negli istituti penitenziari. Nulla sarà lasciato all’improvvisazione o al caso”.

Tajani: mai chiesta né parlato di amnistia

Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, commenta soddisfatto la svolta e chiarisce di non avere mai parlato di lato di amnistia. “È una posizione del Partito radicale, non è la posizione del governo né di Forza Italia. Non è nel programma di governo, non l’abbiamo chiesta”. E replica a Roberto Giachetti sulla liberazione anticipata dei detenuti. “Il ddl Giachetti è arrivato in ritardo, c’erano alcune cose positive ma il lavoro fatto con gli emendamenti approvati di fatto risolvono il problema”.

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