Case occupate e Ilaria Salis, la trama s’infittisce: ora spunta il misterioso caso di una “residenza fantasma”
Agli atti (mediatici quanto meno) resta la rivendicazione urbi et orbi delle occupazioni che Ilaria Salis, confondendo il diritto ad abitare con l’insediamento abusivo di un immobile sequestrato per anni a enti e famiglie che per le assegnazioni di un alloggio popolare seguono graduatorie e liste d’attesa, ora è finita al centro di un altro giallo “immobiliare”. E il punto nodale di una vicenda frammentata in supposizioni, dubbi, testimonianze e denunce incrociate, diventa sempre di più: ma dove abita davvero la neo eurodeputata eletta a Bruxelles nelle fila di Avs?
Case occupate, la vicenda che coinvolge Ilaria Salis infittisce la sua trama?
Nelle ultime ore, infatti, sulla vicenda della casa occupata abusivamente in zona Navigli si affastella un nuovo caso che, nelle more delle verifiche e in attesa delle conferme, intanto fa emergere un dato che oggi Il Giornale rilancia e sottolinea, interrogandosi su una nuova, presunta, vicenda che denota comunque un comune denominatore con tutte le altre: l’attivista di estrema sinistra che ha rivendicato con orgoglio la sua adesione ai movimenti per la casa come minino «non sarebbe stata del tutto trasparente nel riportare correttamente la propria residenza». Forse «volendo intenzionalmente confondere le acque con il concetto più esteso di domicilio», ipotizza il quotidiano che tira fuori l’ultima storia di una presunta “residenza fantasma” della ex maestra in prestito alla politica. Naturalmente, sempre a Milano.
Secondo “Il Giornale” l’eurodeputata dice di abitare in zona Barona, ma non risulterebbe
Ma procediamo con ordine, quanto meno per cercare di orientarci in questo coacervo di dubbi, denunce, silenzi e ardite dichiarazioni. Il Giornale racconta che, durante il processo che l’attivista ha affrontato a Budapest, in Ungheria, Ilaria Salis «aveva affermato che l’indirizzo dove risiedeva fosse in zona Barona. Un palazzo nella periferia Sud di Milano non distantissimo da quello “incriminato” di via Giosuè Borsi. Peccato che, proprio nell’immobile indicato dall’insegnante brianzola, nessun condomino dichiara di averla mai incrociata».
La testimonianza di un condomino e l’enigmatico arrivo di un ufficiale giudiziario…
Ma il mistero non termina qui. Anzi, è proprio a questo punto che il “giallo” immobiliare intestato a Ilaria Salis arricchisce la sua intricata trama giuridico-sociale infarcendosi di ulteriori elementi tutti ancora da chiarire. Un intreccio su cui Il Giornale afferma di aver intervistato un vicino di casa della Salis, il quale «sostiene che, non più tardi di due settimane fa, sia arrivato un ufficiale giudiziario per consegnare personalmente a Ilaria Salis una sorta di avviso proprio per la nota vicenda del presunto debito di 90 mila euro con Aler. Ma non l’aveva trovata, nonostante teoricamente fosse registrata a quel numero civico».
Case occupate e Ilaria Salis, una vicenda tutta da chiarire
Non solo. Sempre secondo il servizio del quotidiano milanese, «pochi giorni più tardi – ovvero quando era già esploso il caso mediatico dell’abusivismo del locale vicino al Naviglio Pavese – qualcuno ha poi appiccicato sul citofono un cartoncino con scritto a mano due cognomi, assenti all’ingresso fino a poche ore prima: uno è proprio quello della Salis, presente anche sulle caselle postali all’interno dell’atrio. Mentre l’altro si riferisce al proprietario effettivo dell’appartamento in questione». Una enigmatica presenza su cui al momento si evince solo quanto riferito da uno dei condomini di quello stabile: ossia che si tratterebbe di un 35enne “molto riservato”, « le cui iniziali del nominativo sono F. e S.». E che «avrebbe comunicato ufficialmente di vivere da solo nella propria abitazione».
Non bastava il caso “Navigli”: ora spunta anche la «residenza fantasma»…
Un inquilino tranquillo ma, a detta sempre del testimone interpellato, anche “moroso” che secondo la testimonianza riferita da Il giornale avrebbe «avrebbe circa 6 mila euro di spese condominiali arretrate e probabilmente per lui potrebbe arrivare presto un decreto ingiuntivo. Su quest’ultimo punto, tuttavia, l’amministratore dello stabile non ha confermato la notizia». Voci, indiscrezioni o testimonianze. Ipotesi o fatti, tra documenti, informazioni incrociate e episodi narrati, un dato è certo: ora la neo europarlamentare dovrà chiarire anche questo mistero della «residenza fantasma».