Cecilia Parodi: la scrittrice che odia gli ebrei e va ai congressi del Pd, ora prega il Corano

11 Lug 2024 14:36 - di Redazione
Cecilia Parodi

Cecilia Parodi, la scrittrice che vorrebbe vedere “impiccati gli ebrei” e viene invitata(a febbraio) al congresso dei giovani Pd, ci ricasca. Le preghiere del Corano, per quanto riportato da Libero in un articolo, sono l’ultima chicca di una delle star della sinistra, una vera antisemita che nei giorni scorsi è stata querelata dal console onorario di Israele, Marco Carrai, per le sue parole contro il popolo ebraico.

Il convegno a gennaio e la preghiera ad Allah

“Oh voi che credete, rifugiatevi nella pazienza e nell’orazione, il vero Allah è con coloro che perseverano (…). Vi metteremo alla prova con terrore, fame e diminuzione dei beni delle persone e dei raccolti. Ebbene, dai la buona novella a coloro che perseverano”. È questo il passo del Corano, riportato dal quotidiano milanese,  che ha fatto da sfondo, in un’aula dell’università Statale di Milano, alla presentazione del libro della scrittrice Cecilia Parodi, protagonista dell’invettiva antisemita dai suoi profili social nella quale ha auspicato di vedere appesi in piazza “tutti gli ebrei e gli israeliani”.

Cecilia Strada sostenuta dalla sinistra giovanile

Secondo quanto scrive Libero,  il 20 gennaio scorso,  alla presentazione del suo libro, Bahar Gaza(Il mare di Gaza) è accaduto un fatto incredibile. Organizzatori: gli studenti di Unisì, Uniti a sinistra. All’appuntamento parteciparono anche Daniele Garofalo, ricercatore e analista di terrorismo e gruppi armati, Ibrahim Youssef, laureato in scienze politiche e studioso della questione palestinese, lo scrittore Moni Ovadia e Leila, un’attivista palestinese. A colpire, tuttavia, in quell’occasione fu cosa che avvenne una volta concluso il dibattito. Il filmato è ancora reperibile: sul tavolo dei relatori, coperto dalla bandiera palestinese, qualcuno recita la preghiera del Corano, leggendo un brano del libro sacro dell’islam.

L’interrogazione della Lega

Fu il parlamentare della Lega Rossano Sasso a rivolgere un’interrogazione a risposta scritta al ministro dell’università e della ricerca, Anna Maria Bernini. Era il 13 febbraio e Sasso denunciava come nella locandina dell’evento universitario non si facesse “menzione” della lettura-preghiera. Altro che presentazione di un libro: si era in presenza, scrisse Sasso, “di una iniziativa politica sulla guerra, coronata dalla condivisione di una preghiera islamica del Corano”.

Il Crocefisso dà fastidio e l’Islam diventa religione pubblica

Mentre settori della sinistra continuano a chiedere che il Crocefisso sparisca dagli uffici pubblici, l’Islam diventa, per molti di loro, religione di Stato. Preghiere pubbliche, gli Imam nelle università a “benedire” i presenti e, ovviamente, invettive contro gli ebrei ed Israele. Un antisemitismo pericoloso e diffuso sul quale i signori del Pd e di Avs(oltre che di Cinquestelle) tacciono.

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