Dal Cremlino nuove minacce all’Occidente: “Capitali europee possibili obiettivi militari”

13 Lug 2024 18:30 - di Redazione
Cremlino

Dal Cremlino arrivano nuove minacce ai Paesi dell’Alleanza Atlantica. E stavolta la Russia indica nelle capitali europee dei possibili obiettivi militari.

Le parole del portavoce russo

“Gli Stati Uniti hanno sempre schierato missili di diversi tipi e gittate in Europa rivolti contro la Russia e Mosca ha identificato i Paesi di partenza di questi armamenti come potenziali obiettivi”. Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, in un’intervista rilasciata al giornalista russo Pavel Zarubin.

“E’ sempre stata una situazione paradossale. Gli Stati Uniti hanno schierato questi missili – di diversi tipi e con diverse gittate – tradizionalmente rivolti verso il nostro Paese. Il nostro Paese, di conseguenza, ha definito questi Stati europei come un obiettivo per i nostri missili”, ha detto Peskov. Il portavoce del Cremlino ha affermato che la Russia ha un potenziale sufficiente per dissuadere i missili statunitensi dispiegati nei Paesi europei. “Abbiamo un potenziale sufficiente per dissuadere l’utilizzo di questi missili- ha detto il portavoce- ma è un problema per i cittadini delle principali capitali europei che potrebbero correre dei rischi “.

Il Cremlino: “L’Europa cade a pezzi”

Peskov ha poi aggiunto che, “L’Europa non sta attualmente vivendo il suo momento migliore”. Il portavoce russo ha rilasciato questa dichiarazione commentando il dispiegamento di missili statunitensi in Europa e il fatto che il passato confronto si è concluso con il crollo dell’Unione Sovietica. “L’Europa viene in questo momento fatta a pezzi. Non è il momento migliore per l’Europa. Pertanto, in diverse configurazioni, è inevitabile che la storia si ripeta”.

Le continue esternazioni russe

Dall’inizio della guerra in Ucraina e dallo schieramento unanime dell’Europa e dei Paesi Nato a favore di Kiev, la Russia periodicamente indirizza minacce nei confronti delle singole Nazioni. Prima le rivendicazioni delle cinquemila testate nucleari in riserva, poi la esibizione della forza militare(“basterebbe un nostro missile per distruggere l’intera Gran Bretagna”), quindi una serie di annunci bellici volti ad intimidire l’Occidente, fino alla dichiarazione di oggi.

 

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