Femminicidi e narcisismo, un legame simbiotico. Radiografia di un fenomeno pericoloso

6 Lug 2024 13:50 - di Redazione
femminicidi

Femminicidi, una triste attualità. Anche se i numeri inducono a sperare che a fine anno (rispetto ai 118 omicidi del 2023 e ai 104 del 2022) vi sia un segno meno nel consuntivo. Non una consolazione (basta un solo femminicidio per essere tristi) ma comunque l’obiettivo di vedere una progressiva riduzione delle uccisioni di donne da parte dei loro compagni. Oggi è la giornata mondiale contro l’abuso narcisistico e si è spesso parlato di quanto il narcisismo incida nella violenza di genere.

Il caso Maltesi: un delitto agghiacciante

Carol Maltesi fu fatta a pezzi dal suo assassino, Davide Fontana, che ne conservò i resti in un surgelatore. Solo in appello Fontana ha avuto l’ergastolo. I delitti di Giulia Cecchettin, Giulia Tramontano e tanti altri ancora, dimostrano sempre la presenza di un narcisista dall’altra parte. Ma anche su questo bisogna fare chiarezza in rapporto ai femminicidi.

Il narcisista non è un pazzo

Il disturbo narcisistico non c’entra nulla con la follia. Prevede un’alta concezione di se, un ego smisurato, una sorta di anaffettività verso gli altri. Ma mai il narcisista perde il contatto con la realtà. Ha sempre una razionalità che non viene scalfita, non ha allucinazioni, ne deliri. Vive nel culto di se stesso. Ovviamente essere narcisista non significa affatto compiere un omicidio. Ed è una condizione che riguarda anche il sesso femminile, (si pensi ai casi di stalkeraggio) con la differenza che la percentuale di omicidi commessi dalle donne nei confronti dei loro partner per motivazioni del genere è pressoché irrilevante.

Il vuoto interiore del narcisista e i tratti di personalità

Otto Kernberg, forse il più importante autore sul tema, ha spiegato bene il vuoto interiore del narcisista. Antonio Semerari, Giuseppe Nicolò, Antonio Carcione, Francesco Mancini, tra i più grandi esperti italiani, ne hanno descritto bene i profili. Il tratto di personalità narcisistico è molto comune ed è cosa diversa dal disturbo. L’idolatria di se è anche una conseguenza di un sistema valoriale inesistente: la religione, le ideologie, la politica, grandi contenitori di ideali, oggi non soddisfano più le aspirazioni di giovani e meno giovani che puntano unicamente su loro stessi.

I femminicidi come senso del possesso

Il femminicidio è una sorta di senso del possesso infinito, una rinuncia alla rinuncia. Il dolore della separazione o della fine di una storia d’amore generalmente richiede una fase di lutto. È la risposta sana, che accetta con sofferenza la fine di un rapporto e ne elabora la perdita. Il narcisista invece si sente ferito, come se l’altro fosse una continuazione di se, una parte che è sua per diritto. Somiglia molto all’amore, ma è l’esatto contrario.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *