Il padre di Turetta intercettato in carcere dopo l’omicidio di Giulia: “In tanti uccidono le donne, uscirai presto”

27 Lug 2024 16:11 - di Vittorio Giovenale
Turetta

“In tanti uccidono le donne. Uscirai presto di prigione”: spuntano le parole scioccanti del padre di Filippo Turetta, pronunciate il 3 dicembre scorso durante un colloquio in carcere con il figlio. È quanto si legge nelle intercettazioni pubblicate dal settimanale Giallo e riportate da Repubblica e Corriere della Sera.

“Eh va beh, hai fatto qualcosa, però non sei un mafioso, non sei uno che ammazza le persone, hai avuto un momento di debolezza… Quello è! Non sei un terrorista, voglio dire… Devi farti forza – continua il padre nelle intercettazioni – Non sei l’unico… Ci sono stati parecchi altri… Però ti devi laureare”. Le intercettazioni, effettuate attraverso microspie degli investigatori che inquadrano anche Filippo Turetta a colloquio con i genitori, sono state depositate negli atti del procedimento. “Ci sono altri 200 femminicidi! Poi avrai i permessi per uscire – dice ancora Nicola Turetta per rincuorare il figlio – per andare al lavoro, la libertà condizionale. Non sei stato te, non ti devi dare colpe perché tu non potevi controllarti”, conclude. “Meglio di quello che mi aspettavo”, risponde poi Filippo Turetta alla domanda del padre che gli chiede come si sono comportati i magistrati con lui.

Campione (FdI): “Le frasi di Nicola Turetta fanno orrore, segno di un’educazione tossica”

Parole che fanno orrore secondo la senatrice di Fratelli d’Italia, Susanna Donatella Campione, membro della Commissione bicamerale sul femminicidio. “Se fossero confermate tali frasi, certificherebbero quanto, come avvocato impegnato da anni in difesa delle donne e come parlamentare so purtroppo da tempo. Spesso, si cela un’educazione tossica dietro certi soggetti che poi compiono delitti come quello commesso da Turetta che non hanno niente a che vedere con il patriarcato ma con un’educazione che crea individui fragili incapaci di tollerare un diniego. La violenza contro le donne – conclude la parlamentare di Fratelli d’Italia – si combatte con la cultura del rispetto e con l’educazione in famiglia e a scuola, altrimenti non ci sarà norma, né inasprimento delle pene che potranno invertire definitivamente il trend dei femminicidi”.

I Radicali protestano per la diffusione dell’intercettazione

Sul fronte garantista, la pubblicazione sulla stampa di stralci delle intercettazioni del colloquio in carcere tra Filippo Turetta ed i suoi genitori viene pesantemente stigmatizzata dai Radicali: “Cui prodest? Lo vogliamo chiedere anche agli organi di informazione: qual è l’utilità, giornalistica, sociale e giudiziaria, dello sbattere ancora una volta l’imputato in prima pagina, nel suo primo incontro con i genitori dopo l’arresto per l’assassinio di Giulia Cecchettin?”.

“Non intendiamo esprimerci sui contenuti della conversazione – afferma Marco Vincenzi, coordinatore di Verona Radicale – ma poniamo all’attenzione le distorsioni di un sistema giudiziario in cui, ancora una volta, un colloquio privato viene intercettato e finisce in pasto all’opinione pubblica. Con tanto di immagini del colloquio. E tutto questo sembra normale”. “Il disegno di legge Nordio, approvato in via definitiva dal Parlamento lo scorso 10 luglio, ha fortunatamente introdotto alcune modifiche alla disciplina delle intercettazioni – conclude l’esponente dei Radicali – al fine di rafforzare la tutela del terzo estraneo al procedimento rispetto alla circolazione delle comunicazioni intercettate, e ha vietato la pubblicazione di quelle che non sono riprodotte dal giudice nella motivazione di un provvedimento o utilizzate nel corso del dibattimento”.

Zanettin (Forza Italia): non andavano diffusi quei dialoghi

Sulla stessa falsariga Pierantonio Zanettin, capogruppo di Forza Italia in Commissione Giustizia del Senato. “Per quali esigenze investigative sono stati intercettati i colloqui tra i genitori e Filippo Turetta, che è reo confesso?”, chiede il senatore azzurro. “Chi ha diffuso le intercettazioni e le foto? È evidente che quel materiale non ha alcuna rilevanza processuale – prosegue Zanettin – si tratta solo di voyeurismo su sentimenti di umanità familiare. Ho perciò presentato un’interrogazione al Ministro della Giustizia per sapere se intenda assumere iniziative ispettive e verificare, così, possibili violazioni di legge”.

Commenti

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  • Gennaro 28 Luglio 2024

    E inutile nasconderlo questa e’ la realta’ grazie al buonismo. Se in Italia vi fossero veri giustizialisti per simili reati vi sarebbe la pena di morte ed i reati si azzerererebbero. Purtroppo da noi vi sono magistratisti cioe’ amici dei magistrati a prescindere, che li ripagano passando notizie sottobanco, che si fanno passare per giustizialiti. IO SONO SUPER GIUSTIZIALISTA PER I CONDANNATI E SUPER GARANTISTA PER GLI INDAGATI!
    Sono sempre stato di destra proprio per questo. Tempo fa lessi che ad Aprile del 1936 un giovane cerco’ di violentare una ragazza e la uccise. EBBENE A LUGLIO DEL 1936?, cioe’ tre mesi dopo, L’ASSASSINO VENNE FUCILATO!
    Adesso gli assassini vanno in carcere con la Terza Media e ne escono laureati! QUESTA NON E’ DETERRENZA MA INCITAMENTO A CONTINUARE A DELINQUERE! La vera rieducazione e’ la deterrenza! Vedi l’omerta’. TUTTI ZITTI NON PER MENTALITA’ MA PER PAURA DELLE PALLOTTOLE!
    Come al solito io, persona da marciapiede, scrivo inutilmente COME IL VERGOGNOSO ASSEGNO UNICO CHE STA RAPINANDO DETRAZIONI FISCALI E ASSEGNI FAMILIARI AGLI ONESTI COME ME PER ABBUFFARE I SENZA REDDITO, ROM E EXTRACOMUNITARI! Che schifo per il partito di DIO, PATRIA E FAMIGLIA!

  • Giuseppe Tolu 28 Luglio 2024

    Ormai ….!