La Cina contro il vertice Nato: “Mentalità da guerra fredda, non forniamo armi a nessuno”

11 Lug 2024 11:00 - di Diego Corti
Cina

La Cina spara a zero contro il vertice Nato di Washington, respinge l’accusa di fornire armi a Putin, difende i suoi scambi commerciali con Mosca e accusa l’Alleanza Atlantica di voler riportare il mondo ai tempi della guerra fredda. Un duro documento che rischia di inasprire i rapporti con l’Occidente .

La Cina: “Da noi niente armi a Mosca”

E’ l’ambasciatore cinese presso l’Unione europea ad esporsi, parlando di fatto a nome del governo di Pechino, in una nota assai dura. Nel documento si chiede alla Nato, di, “abbandonare la mentalità della guerra fredda” dopo che il segretario generale Stoltenberg ha criticato Pechino di “sostenere l’economia di guerra russa” contro l’Ucraina e ” facilitare il più grande conflitto recente in Europa”.

Il portavoce della missione diplomatica a Bruxelles, in un comunicato pubblicato sul sito dell’ambasciata, ha assicurato che la Cina “non è responsabile della crisi in Ucraina” e ha ribadito il suo impegno a promuovere il dialogo e a cercare una soluzione politica, posizione che ha ricevuto il sostegno della comunità internazionale”.

L’ambasciata ha indicato che la Cina ha una politica di “non fornire armi letali a nessuna delle parti in conflitto e di esercitare uno stretto controllo sull’esportazione di beni a duplice uso, compresi i droni civili”. Inoltre, è stato sostenuto che “il normale flusso commerciale tra Cina e Russia non ha come target terzi e non dovrebbe essere soggetto a interruzioni o coercizioni”.

“Il Pacifico non è un campo di lotta”

La Cina ha esortato la Nato ad “ascoltare attentamente la comunità internazionale e prestare attenzione alle voci giuste”, invece di “cercare capri espiatori”. “La Nato dovrebbe riflettere su se stessa e intraprendere azioni concrete per allentare la tensione e risolvere il problema”, sottolinea la dichiarazione dell’ambasciatore presso l’Ue. La rappresentanza diplomatica ha inoltre sottolineato che l’Asia è “un’area destinata allo sviluppo pacifico e non un campo di lotta per la competizione geopolitica”. La dichiarazione invita l’Alleanza a restare fedele alla sua “natura difensiva e regionale”, e a “non diventare un fattore di disturbo della pace e della stabilità” nell’Asia del Pacifico.

Le contestazioni della Nato

Nel vertice Nato era stato ribadito l’atteggiamento ambiguo da parte di Pechino, che non ha mai condannato l’invasione di Kiev del febbraio del 2022 e, anzi, da allora ha rinsaldato i rapporti con Mosca, diventandone di fatto un alleato fedele e pronunciandosi sempre con astensioni nelle risoluzioni Onu. Pechino mantiene rapporti solidi con Putin, legati allo scambio tecnologico e alle energie, ma ha sempre smentito un aiuto militare alla federazione russa.

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