La destra sorride del fallimento di Mbappé: troppa politica, poco calcio. E Bruno Giordano lo massacra
Una delusione per la Francia, per se stesso e per la sinistra, forse. Il fuoriclasse Kylian Mbappé, tra i peggiori in campo nella sconfitta per 2-1 contro la Spagna, nonostante abbia servito l’assist del gol del vantaggio a Kolo Muani, a fine partita, dopo l’eliminazione della Francia, ha detto di sentirsi colpevole per l’eliminazione dei Bleus e si è mostrato estremamente autocritico. “Nel calcio si è bravi o non bravi. Io non sono stato bravo”, ha detto ai giornalisti nel post-partita. “Il mio Europeo è stato un fallimento. Volevo essere campione d’Europa… Ora andrò in vacanza“. In tanti, sui social, soprattutto tra gli estimatori della destra francese e del Rn di Marine Le Pen, contro cui il calciatore aveva rivolto pressanti appelli prima delle elezioni e prima del turno di ballottaggio, si sono scatenati in ironie e sfottò: “Meno politica, più goal”, è stato il leit motiv dei commenti.
Il Mbappé politico funziona meglio del calciatore
Il 16 giugno, dopo le dichiarazioni dei compagni Thuram e Dembélé, prima della partita tra Francia e Austria, debutto dei transalpini a Euro2024, Mbappé aveva assunto toni da profeta: “Ci sono priorità. La partita con l’Austria è importante ma la situazione in Francia lo è ancora di più… L’estremismo di Le Pen mi spaventa. In queste elezioni abbiamo la possibilità di scegliere il nostro futuro. E voglio essere orgoglioso di portare questa maglia anche dopo il 7 luglio, in un Paese che rispecchia i miei valori”. La Le Pen, senza attaccarlo, aveva ironizzato, parlando di “miliardari viziati che pretendono di parlare a nome del popolo”. Poi Mbappè aveva fatto il bis prima del ballottaggio, sempre contro la destra.