La riforma Nordio è legge. Sì anche da Calenda e Renzi: scelgono il “campo giusto”

10 Lug 2024 12:57 - di Diego Corti
giustizia

La Camera ha approvato definitivamente, con 199 sì e 102 no, il ddl Nordio che abolisce l’abuso di ufficio, limita le intercettazioni evitandone gli eccessi e riforma la custodia cautelare, che ora dovrà essere decisa da una composizione collegiale e non più monocratica. Vince il “campo giusto”, perché Italia Viva ed Azione votano con la maggioranza staccandosi da una sinistra radicale e forcaiola. “L’approvazione di questo ddl rappresenta una svolta nel rafforzamento delle garanzie per gli indagati e una mano tesa a tutti i pubblici amministratori, che non avranno più paura di firmare. Di questo importante risultato desidero ringraziare tutti i parlamentari, i colleghi di Governo e l’intero staff del Ministero”, ha commentato Nordio.

Le novità della legge Nordio: basta alle intercettazioni selvagge

Il provvedimento abroga il delitto di abuso d’ufficio e modifica l’articolo del codice penale che disciplina il reato di traffico di influenze illecite. L’abolizione dell’abuso d’ufficio era una norma fortemente attesa dagli amministratori locali, che più volte si sono espressi in questo senso anche al di là degli schieramenti politici. Fra i sindaci in prima linea nel richiederla, infatti, ci sono stati anche numerosi esponenti Pd, andati per questo motivo in rotta di collisione con il proprio partito che invece ha votato contro. Sulle intercettazioni si rafforza la tutela della libertà e della segretezza delle comunicazioni del difensore, estendendo il divieto di acquisizione da parte dell’autorità giudiziaria ad ogni altra forma di comunicazione, diversa dalla corrispondenza, intercorsa tra l’imputato ed il proprio difensore, salvo che l’autorità giudiziaria abbia fondato motivo di ritenere che si tratti di corpo del reato introducendo, contestualmente, l’obbligo per l’autorità giudiziaria o per gli organi ausiliari delegati di interrompere immediatamente le operazioni di intercettazione, quando risulta che la conversazione o la comunicazione rientrano tra quelle vietate.

Assoluzioni inappellabili fino a 4 anni di detenzione

Con la riforma si esclude il potere del pubblico ministero di proporre appello avverso le sentenze di proscioglimento per i reati che prevedono procedimenti di rinvio a giudizio diretto con una possibilità di pena non superiore ai 4 anni. In questo caso, con l’assoluzione di primo grado si chiude il processo.

Custodia cautelare: necessario l’interrogatorio preventivo

Importante la riforma dell’istituto della custodia cautelare: da oggi sarà obbligatorio l’interrogatorio preventivo della persona per cui vige richiesta di arresto e non sarà più un giudice monocratico a decidere ma un tribunale collegiale composto da tre togati.

Foti: “Mantenuta la parola data agli elettori sulla giustizia”

“Diventa oggi operativa la legge Nordio che pone finalmente termine a una serie di storture del sistema giudiziario non più accettabili. Il governo Meloni, anche grazie alla responsabilità di una parte delle opposizioni, interviene su uno dei tanti problemi rimasti irrisolti che rallenta la crescita dell’Italia e che coinvolge la vita di migliaia di italiani”, ha commentato il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, Tommaso Foti. “Quello di oggi – ha aggiunto Foti – è un intervento coraggioso che la Nazione aspettava da decenni e che spazza via la paura che ha paralizzato l’attività di amministratori locali, introduce un utilizzo più ragionato delle intercettazioni e pone uno stop alle valanghe di procedimenti che ingolfavano la giustizia e maggiori garanzie per i cittadini. Ancora una volta Fratelli d’Italia – ha concluso il capogruppo alla Camera – mantiene la parola data agli elettori: le riforme non si evocano, ma con il centrodestra si approvano, a garanzia dei cittadini”.

Italia Viva ed Azione distruggono il campo largo

Italia Viva ed Azione hanno spiegato di aver votato “convintamente” il provvedimento “che va nella giusta direzione” e che per questo andava approvato “senza perdere ulteriori mesi”. Oltre al merito, però, come ha spiegato Enrico Costa di Azione, c’è anche una questione di metodo: il voto, infatti, è stato “anche un segno politico dell’approccio del nostro gruppo nei confronti dei provvedimenti del governo”. Dunque, con il voto di oggi Italia Viva e Azione scansano il campo largo per scegliere il “campo giusto”, lontano da giustizialismi e posizioni strumentali della triade Pd-Cinquestelle-Avs. Il ministro Nordio ha chiesto a Renzi e Calenda di votare anche la legge costituzionale sulla separazione delle carriere.

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