La Russa: “Meloni odiata in Europa? Non è vero, vogliono solo mantenere lo status quo”

6 Lug 2024 15:10 - di Agnese Russo
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Ciò che accade in Europa non è la “vendetta” di un fronte sconfitto contro la vincente Meloni, ma “un tentativo di mantenere lo status quo“. Al quale “si sta piegando anche il Partito popolare”. A spiegarlo è stato il presidente del Senato Ignazio La Russa. “Non credo che odino Meloni. A parte le posizioni ideologiche degli ultrà”, è piuttosto “conservazione dei privilegi, del potere, delle posizioni dominanti”, ha detto ancora l’esponente di FdI, nel corso di un’intervista con Il Giornale nella quale ha fatto il punto anche sulle elezioni in Gran Bretagna, sul voto in Francia e su quello negli Usa.

“Nel voto inglese si è affermata la regola dell’alternanza”

“Innanzitutto voglio dire che il concetto di destra e di sinistra che hanno in Inghilterra non assomiglia alla nostra idea di sinistra e di destra. Attenzione a non fare paragoni con l’Italia. Credo che le due cose – sconfitta dei tories e vittoria del labour – siano concause fifty-fifty del risultato, come succede sempre in questi casi”, ha sottolineato La Russa, ricordando inoltre che “c’è una regola in democrazia che non è scritta, ma non si può aggirare: è la regola dell’alternanza”. “Dopo quattordici anni di governo – ha ragionato – sempre dello stesso partito, i lati positivi decrescono, nell’opinione del popolo, a favore di un desiderio di cambiamento. Certo poi si valutano le varie opzioni che sono sul campo. Gli elettori fanno questo”.

La battuta di La Russa: “Parliamo di Macron o di Micron?”

La Russa, poi, rispondendo a una domanda di Hoara Borselli, che firma l’intervista, ha escluso in via assoluta che il risultato britannico possa avere un’influenza sul voto in Francia: “Il risultato inglese era prevedibile e previsto. Non c’è nessuna somiglianza tra lo scontro elettorale in Gran Bretagna e quello in Francia. In Inghilterra la battaglia è aperta senza preclusioni e demonizzazioni. Lontanissima dalla battaglia francese dove la sinistra demonizza la destra in un clima che francamente io reputo poco democratico. L’obiettivo della sinistra francese è quello di non fare prevalere una volontà chiaramente espressa dagli elettori al primo turno”. Nel Fronte popolare di Mélenchon, ha proseguito, “non importa che ci siano compatibilità tra le varie forze che lo compongono. Più che un fronte popolare è un fronte del no. Questo può assomigliare a qualcosa che si cerca di fare in Italia”. “Di Macron cosa pensa?”, è stata la domanda successiva. “Di Macron o di Micron”, è stata la risposta fulminante. Quanto al fatto che il Rassemblement National riesca ad avere la maggioranza assoluta o a formare una maggioranza con i gollisti, il presidente del Senato ha spiegato che “io temo di no, ma spero di sì”.

Gli Usa come la Francia: “C’è un tentativo di frenare il giudizio libero degli elettori. Io non ho pregiudizi verso Trump”

Lo sguardo poi si è spostato sugli Usa. “Io credo che Biden rinuncerà. Penso che i democratici stiano solo cercando di capire qual è il momento migliore per annunciare il cambio e provare a sconfiggere Trump. Anche lì – ha sottolineato – c’è un tentativo di non fare prevalere il giudizio libero degli elettori, cioè la loro capacità di scegliere tra repubblicani e democratici; ma di mettere dei paletti invalicabili. Attenti al barbaro! Lo stesso meccanismo che scatta in Francia e che vorrebbero far scattare da noi: quello è il male. Io invece non ho nessun pregiudizio verso Trump”. La Russa non si è sbilanciato rispetto all’ipotesi che Kamala Harris possa sostituire in corsa Biden, ma di una cosa si è detto certo: “Se sarà lei perderà”. “Io però credo – ha precisato – che ci sarà un candidato democratico a sorpresa”.

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