L’Ecr vede von der Leyen ma non scioglie i dubbi. “Serve un cambio di rotta”. Rieletta la Metsola
“E’ stata un’ora intensa”. Cosi la presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha definito, rispondendo ai giornalisti, la discussione che ha avuto, questa mattina a Strasburgo, con gli eurodeputati del gruppo dei Conservatori e Riformisti (Ecr) sulla sua candidatura per essere riconfermata come presidente della Commissione europea, durante il voto della plenaria di giovedì prossimo. Al termine dell’incontro – durato circa un’ora – il gruppo Ecr ha fatto sapere su X di aver posto a von der Leyen “domande difficili” sulle priorità del suo programma: “Per noi è del tutto chiaro che la prossima Commissione ha bisogno di un serio cambio di rotta”, scrive il gruppo. Nei giorni scorsi il co-presidente del gruppo Nicola Procaccini (ECR) aveva più volte dichiarato che ogni delegazione avrà libertà di voto. Nei giorni scorsi le delegazioni Ecr francese, rumena e polacca hanno già annunciato il loro voto contrario al voto di giovedi in plenaria sulla conferma di von der Leyen.
Von der Leyen e l’Ecr, si tratta. Mantovani e Scurria (FdI): “Ora faremo le nostre valutazioni”
La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, ricandidata, durante l’incontro di stamani con il gruppo dell’Ecr ha detto, a quanto apprende l’Adnkronos, che occorre avere un approccio “molto pragmatico” e “molto aperto tecnologicamente” al Green Deal. La presidente ha fatto riferimento all’Inflation Reduction Act statunitense, ricordando che anche altri Paesi, come Cina e i Paesi del Golfo, stanno investendo massicciamente nelle tecnologie pulite. “Il futuro è lì e dobbiamo stare al passo”, ha aggiunto.
Durante l’incontro con il gruppo dell’Ecr la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen “ha presentato il proprio programma e i propri progetti. Quindi, ora faremo le nostre debite valutazioni”. Von der Leyen “ha risposto a modo proprio, tenendo fede al suo progetto e ai programmi che ha presentato”, riferisce l’eurodeputato di Fratelli d’Italia Mario Mantovani. Von der Leyen “ha fatto la sua parte. Ora faremo le nostre valutazioni”.
“Si sta riflettendo all’interno del nostro su quello che è von der Leyen ci ha detto. Mi sembra di capire che alcune delegazioni” di Ecr “non siano rimaste particolarmente contente, anche rispetto a chi cinque anni fa la votò per poi vedere un indirizzo politico un po’ differente che in questi cinque anni la Commissione europea ha portato. Siamo nelle fasi ancora calde dell’incontro per cui c’è una discussione aperta all’interno del gruppo e vedremo nelle prossime ore che cosa accadrà”, ha detto il senatore Marco Scurria, vicecapogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Madama e segretario della commissione Politiche Ue, ospite a RaiNews24.
Van Overtveldt (N-Va/Ecr): “Risposte non del tutto soddisfacenti”
Per gli indipendentisti fiamminghi dell’N-Va, del gruppo Ecr, “il mood sta andando nella direzione giusta. Le risposte” di Ursula von der Leyen “non sono state veramente soddisfacenti, ma andavano nella giusta direzione”, ha detto Johan van Overtveldt, dell’N-Va, dopo l’incontro a Strasburgo.
Metsola rieletta: “Se mi date fiducia, non vi deluderò”
Roberta Metsola è stata rieletta presidente del Parlamento Europeo con 562 voti su 699 voti espressi. Lo ha annunciato poco fa la vicepresidente Pina Picierno, del Pd, nella plenaria a Strasburgo. La sfidante Irene Montero, spagnola di Podemos, ha ottenuto 61 voti.
“Se mi date fiducia, non vi deluderò”, aveva assicurato Roberta Metsola rivolta alla plenaria a Strasburgo prima che in aula iniziasse il voto per la nuova presidenza. Ecr già nella tarda serata di ieri, dopo una riunione del gruppo a Strasburgo, aveva annunciato che la stragrande maggioranza dei suoi membri voterà a favore della rielezione dell’attuale presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola. Per il copresidente Nicola Procaccini “Roberta Metsola ha dimostrato il suo impegno per il dialogo e la sua apertura all’equilibrio e al compromesso, anche quando ci sono forti differenze di opinione. È in grado di costruire ponti e di trovare un terreno comune tra gli schieramenti politici”.