L’intervista. Nesci: “Il Sud corre il doppio del Nord grazie al governo. Autonomia? Meloni è una garanzia per tutti”
Denis Nesci, calabrese, è stato rieletto al Parlamento europeo con un grande risultato nella circoscrizione Sud. Oltre 74mila voti per lui che era subentrato ad ottobre 2022 al ministro Fitto (nel 2019 FdI prese un seggio nel meridione).
Qual è lo sbocco dei conservatori europei?
“Intanto siamo reduci dal grande risultato di Fratelli d’Italia e di Giorgia Meloni. Abbiamo eletto 24 deputati e siamo di gran lunga il partito italiano più rappresentato a Strasburgo. La rielezione di Nicola Procaccini a co-Presidente del gruppo è motivo di grande soddisfazione. Carlo Fidanza, che è il nostro capo delegazione, ha già costruito una squadra amalgamata e forte e ricca di entusiasmo”.
Che ruolo deve avere l’Italia in Europa?
“Quello che le compete ma soprattutto mi auguro che l’Europa capisca che l’Italia è, grazie al governo Meloni, il Paese più stabile tra le grandi potenze. In Francia c’è una confusione enorme e non sappiamo quale esecutivo nascerà, la Spagna ha una maggioranza atipica e vive sul filo del rasoio, la Germania ha visto sconfiggere nettamente i partiti di governo. Sono dati inconfutabili”.
Come deve cambiare l’Europa?
“Guardando dagli errori colossali commessi anche nell’ultima legislatura. Mi fa piacere che manager dello spessore di Marco Tronchetti Provera abbiano denunciato la follia del Green Deal che noi abbiamo contrastato in tutti i modi. Da calabrese(ma da italiano) ricordo quello che è stato fatto su Gioia Tauro, la cui importanza riveste l’area mediterranea”.
E per le guerre in corso?
“Martedì il presidente La Russa, con grande intelligenza, intervenendo al Congresso e ribadendo l’appoggio all’Ucraina ha esortato l’Occidente a non trascurare la parte meridionale del mondo. E il nostro Piano Mattei, se assunto come azione politica globale, è l’unico che può sottrarre l’Africa alle tentazioni russe e cinesi. Noi vogliamo difendere chiaramente l’Ucraina ma vogliamo che l’Europa diventi protagonista per un cessate il fuoco che riguardi anche la striscia di Gaza”.
Quali sono gli obiettivi della prossima legislatura?
“Lavorare per garantire prosperità e fondi strutturali al Sud, difendere laicamente l’identità cristiana dell’Europa da un laicismo integralista, tutelare le politiche ambientali ma con equilibrio e senza il furore ideologico della passata legislatura. Voglio sottolineare lo straordinario lavoro che sta facendo il ministro Lollobrigida per restituire ai nostri agricoltori una funzionalità che era stata persa”.
Per il sud ci sono notizie confortanti..
“Che vengono sottaciute. L’altro ieri Confartigianato ha detto che nella mia Calabria nel 2023 sono aumentati di diecimila unità i posti a tempo indeterminato. Sembra una bazzecola ma non lo è. Il Sud cresce più del Nord, grazie alle misure sulla decontribuzione per chi assume, ai fondi del Pnrr. Ora tocca alle Regioni spendere bene i fondi europei: ricordo sempre che la Polonia non spreca un euro di queste risorse , mentre noi abbiamo avuto una media di spesa del 34%: pensi a quante cose avremmo realizzato con il 66% rimanente. Stiamo investendo sulle grandi infrastrutture: oltre al Ponte, l’alta velocità da Salerno a Reggio Calabria, la 106, l’elettrificazione della linea jonica, il completamento della A/2 : sono dati reali che dimostrano quanto il governo Meloni punti sul meridione”.
Ma non teme gli effetti dell’Autonomia?
“La garanzia si chiama Giorgia Meloni. E’ lei il simbolo dell’unità nazionale e se l’Autonomia prenderà piede lo si farà con tutte le garanzie per il Sud. Che non ha mai avuto tanti investimenti dai tempi della Cassa per il Mezzogiorno. Spiegheremo bene ogni cosa smontando le tesi di chi vuole fare solo confusione”.