Massoneria nel caos: il giudice impone al Goi di consegnare le carte delle elezioni
La decisione del tribunale di Roma
Sono passati quattro mesi dalla nomina a Gran Maestro di Antonio Seminario, avvenuta il 10 marzo 2024, e il 12 luglio il giudice Lucio Fredella del Tribunale civile di Roma ha emesso un decreto con il quale ingiunge al Goi di consegnare le carte delle elezioni. Il giudice ha infatti accettato il ricorso di sette “fratelli messinesi” – sei appartenenti alla loggia La Ragione e uno alla loggia Minolfi – per ottenere quanto finora non è stato mostrato: “la consegna immediata” della copia conforme del decreto di proclamazione del Gran Maestro e della delibera della sua proclamazione.
Lo scontro all’interno della Massoneria
Antonio Seminario, imprenditore calabrese, fu eletto con uno scarto esiguo contro Leo Taroni, nel mese di marzo, durante l’assemblea elettiva convocata dopo la scadenza del precedente Gran Maestro, Stefano Bisi. Subito dopo l’esito delle elezioni (avevano votato 14mila iscritti) Taroni aveva annunciato il ricorso parlando di procedure poco trasparenti. Accuse sempre respinte sia da Seminario che dai suoi sostenitori. Ora la decisione del tribunale che imporrà sostanzialmente di riaprire tutte le carte.
Lo scontro tra “fratelli” e il Rito Scozzese
Nelle scorse settimane si era consumato un altro strappo tra il Goi e il Rito Scozzese antico e accettato, che sarebbe una sorta di emanazione mistica per i massoni ed è quello che fa capo direttamente al Regno Unito, baricentro della massoneria universale. Seminario aveva ritirato l’affiliazione suscitando le ira di Giulio Nigro, sovrano del Rito. Il Rito Scozzese, secondo molti, è una sorta di élite all’interno della massoneria, a cui si accede dopo i tre gradi (apprendista, compagno e maestro). Quello scozzese è uno dei riti più importanti perché consente di arrivare al livello più alto della massoneria, ovvero il 33esimo.