Musk: “La cultura woke ha ucciso mio figlio. Mi hanno ingannato, distruggerò l’ideologia trans”
“La cultura woke ha ucciso mio figlio”. A parlare è Elon Musk. Intervistato da Jordan Peterson del Daily Wire, il magnate ha detto di essere stato costretto a firmare con l’inganno i documenti per autorizzare l’intervento chirurgico per la transizione di genere del figlio Xavier. Che ha cambiato sesso diventando Vivian Jenna. “Mi hanno ingannato – continua lo sfogo del patron di Tesla – distruggerò la cultura malvagia trans” .
Musk: hanno ucciso mio figlio trans
Musk racconta: “Sono stato inizialmente indotto a firmare documenti per uno dei mie figli più grandi, Xavier. Questo prima di capire cosa cosa sarebbe accaduto”. Nell’intervista dice che esistono adulti che manipolano i bambini che attraversano una crisi di identità facendogli credere di appartenere al genere sbagliato. “È malvagio, si tratta di bambini che sono molto al di sotto dell’età del consenso. È davvero mutilazione e sterilizzazione di bambini”. Il patron di X e Space Xdenuncia di essere stato truffato durante il percorso del figlio Xavier, avuto con l’ex moglie Justine Wilson.
“Distruggerò la cultura malvagia woke”
Il giovane nel 2022 presentò una richiesta a un tribunale della California per cambiare il suo nome e il suo sesso, ma secondo Musk non sono mancati gli inganni: “Mi è stato detto che Xavier avrebbe potuto suicidarsi”. Poi racconta di non avere avuto informazione corrette sui bloccanti della pubertà sono in realtà dei farmaci sterilizzanti. “Così ho perso mio figlio”, ripete il titolare di X. “Lo chiamano ‘deadnaming’ per un motivo, ossia perché tuo figlio è morto, quindi mio figlio Xavier è morto, ucciso dal virus della cultura woke. È incredibilmente malvagio, quanti promuovono tali trattamenti di terapie affermative di genere dovrebbero andare in prigione”. Musk annuncia battaglia e promette che non se ne starà fermo a guardare: il suo obiettivo oggi è quello di combattere cancel culture e ideologia di genere, aiutando tutti quei genitori che potrebbero trovarsi nelle sue stesse, drammatiche condizioni.