‘Ndrangheta a Roma: 18 arresti, alleanza con il clan Senese. Confische per 131 milioni di euro

9 Lug 2024 14:07 - di Redazione
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La ‘ndrangheta impera anche a Roma e si allea con i clan locali più potenti. Diciotto misure cautelari sono state firmate dal gip del tribunale capitolino su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. Disposta anche la confisca di 131 milioni di euro di beni. Dalle indagini è emerso un sistema di cointeressenze che dimostra la presenza capillare dell’organizzazione criminale più potente del mondo anche nella Capitale.

Tra gli arrestati i figli di Senese e Nicoletti

Tra gli arrestati anche Antonio Nicoletti, figlio dell’ex esponente della banda della Magliana Enrico, e Vincenzo Senese, figlio di Michele ritenuto il capo della camorra a Roma. Raggiunto da misura cautelare anche Roberto Macori, legato a Massimo Carminati, e divenuto prima l’alter ego di Gennaro Mokbel, per poi legarsi a Michele Senese.

Le intercettazioni

Tra le persone indagate anche Domitilla Strina, la figlia di Anna Betz nota come Lady Petrolio e già coinvolta in altre indagini, e l’ex calciatore Giorgio Bresciani. “Perché la politica là è la mafia, là se vai a Roma politici onorevoli tutti corrotti… perché è proprio la politica di Roma che è così”, si legge in un’intercettazione agli atti dell’indagine. Il dialogo, scrive il giudice, “sintetizza in maniera esaustiva l’essenza del sistema capitolino. Un sistema amalgamatosi nel tempo degli interessi delle associazioni di tipo mafioso che si muovono nell’area metropolitana capitolina. Roma – aggiunge il gip – storicamente rappresenta il punto di contatto tra imprenditori, politica e mafie”.

I capi della ‘ndrangheta nel sistema romano

Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Roma, Emanuela Attura, che ha firmato l’ordinanza cautelare nei confronti 18 persone accusate di riciclaggio con metodo mafioso e il sequestro per equivalente per 131 milioni di euro di beni, scrive nel dispositivo: “Le indagini, poi, hanno consentito di far emergere convergenze anche di altre strutture mafiose come il clan dei Casalesi e le cosche di ‘ndrangheta Morabito, Mancuso e Piromalli. Il sistema appena delineato – e di cui si darà specifico conto nella successiva trattazione – è la sintesi, amalgamatasi nel tempo, degli interessi delle associazioni di tipo mafioso che si muovono nell’area metropolitana capitolina”. Una triangolazione con la camorra che fa leva sui ricavi derivanti dallo spaccio di stupefacenti in città.

Colosimo: “Operazione di portata storica”

Per la presidente della commissione parlamentare antimafia, Chiara Colosimo, di FdI, “l’operazione portata avanti dalla Direzione investigativa antimafia, su disposizione della Direzione distrettuale antimafia di Roma, che ha portato al sequestro di beni per oltre 131 milioni di euro, 18 misure cautelari e 57 indagati a vario titolo, rappresenta uno dei punti più alti della lotta alla criminalità organizzata degli ultimi anni a Roma”. “Un blitz di portata storica che dimostra la capillarità di tutte le associazioni mafiose sul nostro territorio. Dopo l’inchiesta su Aprilia di appena qualche giorno fa, continua senza sosta il brillante lavoro da parte degli inquirenti e delle forze dell’ordine”, scrive su X la Colosimo.

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