Occupazioni, Meloni dà lezioni alla Salis: “Si vergogni, è pagata per fare le leggi non per violarle” (video)

5 Lug 2024 17:53 - di Eugenio Battisti

Vergognoso, scandaloso, inaccettabile. Così la premier Giorgia Meloni commentando dai microfoni di Dritto e Rovescio la crociata di Ilaria Salis sulla casa. “Da una parte c’è chi combatte le occupazioni abusive e difende la proprietà privata. E dall’altra chi, pagato con i soldi degli italiani, istiga il racket delle occupazioni abusive. Gli italiani sceglieranno con chi stare”. Così in un post su Facebook, dove la presidente del Consiglio ha riproposto il video della trasmissione nella quale sfida e mette in riga la neo-europarlamentare di Avs, militante antifascista arrestata a Budapest per aver aggredito un gruppo di estrema destra.

Meloni vs Salis: vergognoso difendere le occupazioni

“Considero vergognoso che chi viene pagato dagli italiani per scrivere le leggi stia lì a fare apologia della violazione delle leggi. E che dei privilegiati occupino abusivamente delle case destinate alla povera gente”. Questo il commento alla Salis che aveva detto: “Non trovo  nulla di scandaloso nei movimenti per la casa che occupano. Provano a risolvere quello che le istituzioni non risolvono. Non sempre quello che è giusto corrisponde a quello che è legale”.

Chi è pagato dagli italiani per fare le leggi non può fare apologia della violazione delle leggi

Quella della presidente del Consiglio è una vera e propria lezione civica nei confronti di Alleanza Verdi-Sinistra e in particolare della sua nuova eroina Ilaria Salis. Nella stessa intervista a Dritto e Rovescio su Rete4 Meloni rivendica l’attività del suo governo e del centrodestra contro le occupazioni abusive delle case. Ad esempio in uno dei disegni di legge in materia di sicurezza è stata inserita una norma che introduce un nuovo delitto: l’occupazione arbitraria di immobile destinato a domicilio altrui, che prevede una pena detentiva da 2 a 7 anni. Inoltre le forze dell’ordine potranno procedere allo sgombero di un immobile occupato anche senza aspettare l’autorizzazione del giudice che, eventualmente, dovrà convalidarla in un secondo momento.

 

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