Marco Pantani, la Procura riapre le indagini sul Giro d’Italia del ’99: il doping, i clan e Vallanzasca

13 Lug 2024 20:31 - di Gigliola Bardi
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Colpo di scena sulla caduta di Marco Pantani. La procura di Trento ha riaperto le indagini su quanto sarebbe accaduto al Giro d’Italia del 1999, quando il “Pirata” era maglia rosa, ma fu squalificato a seguito dei controlli anti-doping che risultarono oltre il limite. Il nuovo fascicolo, affidato alla pm della Dda Patrizia Foiera, riguarda l’ipotesi di un presunto giro di scommesse clandestine legate alla camorra che puntava a evitare la vittoria di Pantani nella classifica finale.

La Procura di Trento riapre le indagini su Pantani e il Giro d’Italia del ’99

Il primo a parlare della vicenda fu Renato Vallanzasca, ieri sentito come persona informata sui fatti, nel carcere milanese di Bollate, dalla stessa pm di Trento. Sul caso il difensore del “Bel Renè” ha preferito non rilasciare dichiarazioni.

I sospetti sulla mano dei clan: sentito Vallanzasca

Secondo quanto emerso, allo stato attuale l’indagine sarebbe iscritta come “modello 44”, dunque non vi sarebbero né indagati né ipotesi di reato. La Procura, però, avrebbe già predisposto almeno una decina di interrogatori. L’ipotesi su cui si lavora sarebbe quella di una “trappola” in relazione ai controlli anti-doping. Si tratta di una tesi perorata dalla famiglia, che continua a chiedere “verità”, e confermata da Vallanzasca e presa seriamente in considerazione dalla Commissione antimafia. La stessa indagine sarebbe stata riaperta dalla Dda di Trento l’anno scorso, anche a seguito degli esiti della Commissione per la quale era opportuno approfondire le “anomalie” della vicenda dell’esclusione di Pantani dal Giro d’Italia di 25 anni.

 

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