Piano Mattei, le grandi partecipate pronte alla sfida. Cingolani: “L’Africa ha bisogno di tecnologie”

25 Lug 2024 14:36 - di Natalia Delfino
piano mattei cingolani

Il Piano Mattei, il ruolo cruciale che può avere per lo sviluppo dell’Africa e, insieme, per dare risposte ad alcune criticità sono stati al centro del Med-Or day 2024, l’evento annuale della Fondazione Leonardo Med-Or, in questa edizione intitolato “Uno sguardo sul mondo. Il sistema Italia, il Mediterraneo, l’Africa, il Piano Mattei”.

Il ruolo del Sistema Italia nella realizzazione del Piano Mattei

Ospiti del presidente della Fondazione Leonardo Med-Or, Marco Minniti, l’amministratore delegato di Leonardo, Roberto Cingolani, l’amministratore delegato di Fincantieri, Pierroberto Folgiero, e l’amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi, che si sono confrontati in un dibattito che è stato moderato dal direttore del Tg1, Gian Marco Chiocci, e concluso dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano. Così, nella cornice complessiva della “cooperazione paritaria” che il Piano lancia per il Continente, il focus è stato in particolare sul ruolo delle grandi partecipate. Con il loro portato di conoscenze e tecnologie, quanto mai necessarie all’Africa, il “continente del futuro”, come l’ha definita Cingolani, ricordando che si tratta del “continente più giovane del pianeta”. Il “Sistema Italia non è una invenzione, deve diventare un elemento che pesa nelle scelte quotidiane e strategiche del nostro Paese”, ha detto Minniti.

Cingolani: “L’Italia non ha atteggiamenti predatori, in Africa è un partner molto gradito”

“In Africa l’Italia è vista come un partner molto gradito, non invasivo. In più l’Italia – ha sottolineato Cingolani – seconda manifattura d’Europa e al centro del Mediterraneo, è in una posizione ideale per lavorare con un Continente enorme, che va aiutato e dove c’è un enorme bisogno di digitalizzazione”. “Questo sostegno è meglio che lo faccia un Paese civile come l’Italia, che altri”, ha proseguito Cingolani, ricordando l’approccio non predatorio che è alla base del Piano Mattei e che modifica radicalmente il modo in cui troppo spesso player di questa parte di mondo hanno inteso la loro presenza in Africa. Il ruolo di Leonardo, ha quindi chiarito l’Ad di Leonardo, “è importante per il continente del futuro, con una serie di tecnologie a disposizione del piano” a partire da quelle satellitari “per monitorare le risorse, fondamentali per migliorare l’efficienza della produzione”.

Leonardo pronta a fornire le tecnologie necessarie al Continente

“Si tratta di un continente con tantissimi giovani che ha bisogno di infrastrutture e tecnologie digitali, big data analytics e modelli predittivi e comunicazioni avanzate. C’è molto da fare, molto da investire”, ha sottolineato ancora l’Ad di Leonardo, chiarendo dunque che l’azienda è pronta rispondere a questa esigenza per mettere “un primo seme per cose che in altri Paesi sono sviluppate, ma in Africa non sono ancora partite”. “Vi assicuro – ha concluso Cingolani – che c’è una forte volontà di andare avanti”.

Manodopera e “visione di prodotto”: le “due dimensioni” di Fincantieri

“Fincantieri – ha poi spiegato Folgiero – intercetta il piano Mattei su due dimensioni”: la prima è “legata alla cultura di Fincantieri di industria pesante, che ha grandissima difficoltà a trovare manodopera qualificata”, si guarda ai progetti per “un corridoio di competenze”, come per le scuole di saldature in nord Africa, perché per l’industria pesante “ci sono le competenze, c’è il mercato, non ci sono più le persone”; la seconda è “una visione di prodotto”, come per “lo sviluppo di nuovi prodotti e nuove tecnologie per la subacquea nel Mediterraneo”, con “una serie di soluzioni per mettere in sicurezza il mediterraneo”.

Mantovano: “Il Piano Mattei è metodo e prospettiva di sviluppo”

Insomma, “il Piano Mattei è soprattutto un metodo e una prospettiva di sviluppo decisa in maniera concordata e non imposta ma definendo insieme gli obiettivi. È un approccio che ha incontrato il favore di tanti Stati africani”, ha sottolineato Mantovano, nelle conclusioni del convegno.

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