Sinner e Berrettini danno spettacolo a Wimbledon, vince Jannik ma Matteo esce tra gli applausi

4 Lug 2024 12:23 - di Redazione
Sinner Berrettini

Sinner e Berrettini danno spettacolo ma era troppo presto perché uno dei due uscisse da Wimbledon. Alla fine ha vinto il numero uno del mondo in quattro set 7-6, 7-6, 2-6, 7-6 con tre tie break e dopo un incontro che ha fatto registrare una prestazione straordinaria di entrambi i tennisti italiani. Jannik va avanti nella rincorsa al sogno del titolo, Matteo paga la pessima classifica che non lo ha inserito tra le teste di serie ma esce veramente a testa alta.

Un match serrato

L’incontro, come accade spesso sull’erba, è stato molto serrato. Solo il terzo set, vinto con facilità da Berrettini, ha avuto un andamento certo. Il romano ha dimostrato una buona tenuta fisica e la sua abilità a giocare sui campi dove, tre anni fa, raggiunse la finale. L’altoatesino ha confermato una solidità mentale che dà ancora più significato alla leadership del ranking.

Sinner: “Io e Berrettini grandi amici, è stato difficile”

Alla fine dell’incontro, Jannik Sinner ha detto che, “è stato molto difficile battere Matteo. E’ un grande giocatore e sull’erba lo diventa ancora di più. Siamo molto amici ed è bello sapere che abbia ritrovato il suo miglior tennis”.

Matteo e l’inchino: “Ora vatti a prendere Wimbledon”

Un’amicizia confermata dall’inchino finale fatto da Berrettini a Sinner con la frase augurale, “Ora vatti a prendere Wimbledon” che testimonia il grande afflato esistente nel nostro tennis. Berrettini si è detto molto soddisfatto della sua prestazione che è stata praticamente alla pari con il numero uno del mondo. Con un po’ di fortuna nel sorteggio, i due si sarebbero potuti trovare contro molto più in là e non già ai trentaduesimi di finale.

Ora Kecmanovic e poi la seconda settimana

Sinner domani affronterà Kecmanovic, da non sottovalutare. Se vincerà dovrà rigiocare lunedì prossimo (la domenica di Wimbledon è di riposo) verso l’auspicata semifinale contro Alcaraz. Un passo alla volta sognando che l’augurio dell’amico Berrettini diventi realtà.

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