Steve Bannon in carcere per 4 mesi. Il guru di Trump: “Servirò il mio Paese in carcere e vinceremo le elezioni”

1 Lug 2024 15:53 - di Giulia Desideri
Bannon

Steve Bannon , l’ex stratega di Donald Trump alla Camera Bianca, si consegnerà oggi in un carcere federale del Connecticut per scontare i quattro mesi di condanna all’oltraggio al Congresso, per non aver ottemperato al mandato di testimoniare nell’indagine parlamentare sull’assalto al Campidoglio. Al 70/enne ideologo dell’estrema destra Usa è già stato assegnato un numero di matricola del sistema penitenziario federale: 05635-50.

Bannon: “Trump sarà Presidente”

“C’è un esercito Maga pronto a garantire che Donald Trump sconfigga Joe Biden e ritorni alla Casa Bianca”: lo ha detto alla Bbc l’ex stratega della Casa Bianca trumpiana riferendosi ai militanti nel movimento Make America Great Again (Maga).

Bannon , ha aggiunto che non teme la prigione e che guarderà la campagna 2024 dell’ex presidente da dietro le sbarre. “Ho servito il mio Paese negli ultimi 10 anni circa concentrandomi su questo”, ha affermato, riferendosi alla politica e al movimento Maga. “Se devo farlo in prigione, lo faccio in prigione, non fa alcuna differenza”, ha detto il guru del tycoon americano.

In prigione in campagna elettorale

Steve Bannon dovrebbe essere portato in una prigione federale del Connecticut  e dovrà scontare una pena di quattro mesi con l’accusa di oltraggio per aver sfidato un mandato di comparizione nell’indagine del Congresso sull’attacco al Campidoglio degli Stati Uniti avvenuto ad inizi 2021 dopo la denuncia di brogli da parte di Trump nelle elezioni perse contro Biden. Un giudice aveva permesso a Bannon di rimanere libero per quasi due anni mentre faceva appello, ma gli aveva ordinato di presentarsi in prigione lunedì dopo che una commissione della corte d’appello aveva confermato il suo disprezzo delle condanne del Congresso. La Corte Suprema ha respinto il suo ricorso d’urgenza per evitare la sentenza.

La grazia del 2021

Nel 2016 Bannon è diventato l’amministratore delegato della campagna presidenziale di Donald Trump ed è stato nominato “capo stratega” e “consigliere senior del presidente” dopo la sua elezione. Ha lasciato questo incarico otto mesi dopo e si è riunito a Breitbart. Nel gennaio del 2018 Bannon è stato sconfessato da Trump e ha lasciato Breitbart dopo la divulgazione, (nel libro Fuoco e furia: dentro la casa bianca di Trump), di un commento in cui definiva la figlia e assistente del presidente, Ivanka, “stupida come un mattone”.

Nell’agosto del 2020 Bannon è stato arrestato e accusato a livello federale, insieme a tre suoi associati, di cospirazione a scopo di frode postale e riciclaggio di denaro in relazione alla campagna “We Build the Wall”. Trump gli concesse la grazia pochi giorni prima della scadenza del suo mandato.

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