Terremoto dell’Aquila, l’Appello conferma: “Nessun risarcimento per i 7 ragazzi morti”

15 Lug 2024 18:24 - di Francesca De Vita
terremoto

Un terremoto nel terremoto. Sarebbe stata colpa dei ragazzi che avrebbero assunto una condotta ‘incauta’. Così per i giudici di secondo grado non ci sarebbero elementi per poter confermare che i 7 ragazzi, morti sotto i crolli del 6 aprile durante il terremoto in Abruzzo, fossero stati condizionati dalle parole del vice della Commissione grandi rischi che aveva escluso ogni pericolo sismico imminente per la zona. Questa la motivazione della sentenza della Corte d’appello dell’Aquila nei procedimenti civili legati alla morte di 7 studenti, che rimasero a casa durante le scosse, tra il 5 e il 6 aprile, di oltre 14 anni fa. Per i familiari delle vittime non è previsto alcun risarcimento e pertanto dovranno pagare circa 15 mila euro di spese legali.

La decisione dei giudici di secondo grado. I familiari andranno in Cassazione

Sulla sentenza della Corte d’appello, le parti in causa hanno annunciato ricorso in Cassazione. Tra le vittime, Nicola Bianchi, 22 anni, studente della facoltà di biotecnologie, originario di Monte San Giovanni Campano (Frosinone) che aveva deciso di restare all’Aquila per un esame a cui si era iscritto l’8 aprile. Quella notte il ragazzo uscì di casa e rimase per strada. In questo modo, lo studente sarebbe andato ‘in contrasto’ col fatto che si era sentito rassicurato dalle parole del vicecapo dei Grandi Rischi De Bernardinis, che quella notte sostituì Guido Bertolaso. Così il collegio giudicante ha interpretato il comportamento dello studente. “Come si può richiedere la sicurezza a un ragazzo di 22 anni?”, ha esclamato il padre di Nicola, Sergio Bianchi.

Le altre vittime erano Ivana Lannutti, Enza Terzini, Michele Strazzella, Daniela Bortoletti, Sara Persichitti e Nicola Colonna. Già in primo grado i familiari delle vittime hanno dovuto corrispondere circa 12 mila euro di spese processuali a cui si aggiungono i circa 15 mila dell’Appello.

Il terremoto del 6 aprile: oltre 300 morti e 10 miliardi di euro di danni

Il terremoto del 6 aprile causò un numero definitivo di 309 morti, con circa 1.600 feriti di cui 200 gravissimi ricoverati negli ospedali di Teramo, Avezzano, Chieti, Pescara, Ancona, Roma, Rieti, Foligno e Terni, circa 65.000 gli sfollati, alloggiati momentaneamente in tendopoli, auto, alberghi lungo la costa adriatica. I danni stimati furono di dieci miliardi di euro.

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