Toti, Nordio: “Non voglio giudicare ma posso dire che ho letto l’ordinanza e non ho capito nulla”
“L’iniziativa del Csm ha imposto al ministero il dovere di acquisire l’ordinanza del tribunale, la conosciamo e l’abbiamo. Non la posso né criticare né commentare, posso dire che l’ho letta con grande attenzione. E che, a suo tempo e anche di recente ho letto e riletto con grande attenzione la ‘Fenomenologia dello spirito’ di Hegel e sono riuscito a capirla. Ho letto questa ordinanza e non ho capito nulla”. Così tra l’ironico e il serio il ministro della Giustizia Carlo Nordio rispondendo al question time alla Camera sulle iniziative ispettive in merito alla vicenda giudiziaria del governatore della Liguria Giovanni Toti.
Toti, Nordio: ho letto l’ordinanza e non ho capito nulla
Nordio ricorda poi che “l’indipendenza e l’autonomia della magistratura sono sovrane”. “Non posso minimamente e non devo commentare l’ordinanza del tribunale della Libertà di Genova – prosegue il Guardasigilli – noi enfatizziamo la presunzione di innocenza, siamo convinti che il garantismo consista nell’enfatizzazione della presunzione di innocenza prima della condanna. E poi nell’esecuzione della certezza della pena una volta che la condanna è avvenuta. Siamo anche convinti che nessuna inchiesta può e deve condizionare la legittimità di una carica politica o amministrativa che è stata determinata dalla volontà popolare. Vi è assoluta indipendenza tra i due processi”.
Distinguere i suicidi dal sovraffollamento delle carceri
Poi ha spostato i riflettori sul dramma dei suicidi in carcere e del sovraffollamento. “Ma vanno distinti”, ha detto rispondendo a un’altra interrogazione parlamentare. “Non esiste un rapporto causale diretto tra i due. Se è vero che il sovraffollamento aumenta il rischio di suicidi, è anche vero che abbiamo esperienza di sovraffollamento, negli anni passati, in cui i suicidi erano ridotti. E momenti di suicidi aumentati quando il sovraffollamento era inferiore. Non significa – conclude – che sottovalutiamo i due problemi ma che vanno distinti”.