Trump verso la scelta del vice. In pole il giovane Vance, ma sperano anche Rubio e Burgum
Martedì 16 luglio Donald Trump designerà ufficialmente il suo vice nella corsa alla Casa Bianca durante la convention repubblicana che si apre oggi a Milwaukee. The Donald, scampato miracolosamente all’attentato di sabato, riceverà l’acclamazione alla nomination da parte dei 2.400 delegati del partito ma prima indicherà colui che dovrà affiancarlo nel caso di vittoria alle elezioni del prossimo novembre.
Vance favorito, ex nemico di The Donald
Trump sceglierà fra tre nomi: James David Vance, all’anagrafe James Donald Bowman, Marco Rubio, e Doug Burgum.
Vance, 40 anni ad agosto, sembra il favorito. Alle presidenziali del 2016 si schierò decisamente all’inizio contro il tycoon salvo diventare, da senatore dell’Ohio, uno dei lealisti, cioè tra i maggiori sostenitori dell’allora presidente. La sua scelta potrebbe essere strategica, considerando che l’Ohio è ritenuto da sempre uno degli stati chiave per l’elezione della White House.
Marco Rubio, il latino americano
Marco Rubio, 53 anni, senatore della Florida, è di origini cubane. Anche lui fu un avversario di Trump alle primarie del 2016, nelle quali poi raccolse una percentuale del 10%. Dopo la vittoria del magnate, Rubio fu un altro dei suoi più fedeli sostenitori, al punto che la Cina (nel periodo dell’introduzione dei dazi) lo inserì fra i quattro nemici principali del Paese.
Burgum, l’uomo del Dakota
Douglas James Burgum, detto Doug, è il governatore del Dakota. Ha un patrimonio netto stimato in 1,1 miliardi di dollari. 68 anni, Nel 2016, Burgum annunciò l’intenzione di candidarsi a governatore del North Dakota come repubblicano. Senza alcuna esperienza politica, Burgum perse la “gara di approvazione governativa” del partito repubblicano contro il procuratore generale Wayne Stenehjem al congresso del partito ad aprile. Tuttavia, successivamente sconfisse facilmente Stenehjem alle primarie. Burgum affrontaò il democratico Marvin Nelson e il libertario Marty Riske alle elezioni generali di novembre e vinse con oltre il 75% dei voti.
Trump e il ticket
Spesso (Johnson, Bush senior) ma non sempre, il vice-presidente è poi diventato l’inquilino principale della casa Bianca. La scelta di Trump (e Vance sembra andare in questa direzione) è quella di coniugare le esigenze territoriali con gli equilibri del partito. Domani il nuntio vobis scioglierà ogni riserva.