Ucraina, anche l’India condanna l’attacco a Kiev: “Razzi e fucili non sono la soluzione. Un dramma i bambini uccisi”

9 Lug 2024 17:28 - di Sandro Valli
Ucraina

Anche l’India, il Paese più popoloso del mondo, vuole contribuire a una mediazione per arrivare alla pace in Ucraina e dice no alla guerra come soluzione per risolvere i problemi. Il presidente Modi, in missione a Mosca da Putin, lancia anche un messaggio subliminale di condanna per quanto accaduto ieri a Kiev dopo il bombardamento di un ospedale pediatrico e la morte di diversi bambini.

Le parole di Modi sull’Ucraina e sui bambini morti

“Siamo pronti a contribuire alla pace”- ha detto Modi, rendendo noto di aver concordato, con il suo interlocutore Putin, in coincidenza con il lancio di un missile russo contro il più grande ospedale pediatrico in Ucraina, come la “pace debba essere ripristinata il prima possibile”.

“Razzi, bombe o fucili non possono aiutare a risolvere le questioni aperte o a ripristinare la pace. Siamo fiduciosi che solo un percorso di dialogo pacifico possa aiutare. Ci deve essere dialogo. Il futuro brillante delle prossime generazioni ha bisogno di pace” ha aggiunto il presidente indiano.

“Quando i bambini innocenti vengono uccisi, quando vediamo morire i bambini innocenti, allora il cuore soffre. E quel dolore è davvero orribile”, ha poi detto il leader indiano, rimasto finora neutrale anche perché l’India importa proprio da Mosca una grande quantità di petrolio necessaria per il suo fabbisogno.

“La guerra non risolve niente”

Nel bilaterale con il presidente russo, Narendra Modi ha detto che, “la guerra non risolve niente e che è fondamentale percorrere la via del dialogo per giungere alla pace”. L’ultima visita in Russia di Modi , che ha ottenuto a giugno un terzo mandato dalla guida del paese, risale al 2019. Due anni dopo, alla fine del 2021, aveva accolto Putin a Nuova Delhi. Dopo Mosca, Modi è atteso a Vienna per la prima visita del leader indiano nella capitale austriaca nel 1983.

Un passo in avanti importante

Le parole del primo ministro del Paese più grande del mondo rappresentano un passo in avanti importante. Pur rimanendo amico di Putin e neutrale, Modi ha condannato l’attacco all’ospedale pediatrico e ha fatto capire come il percorso di pace non possa fare a meno del contributo dell’India.

 

 

 

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