Ue, Foti: “Il sì a Ursula? Valutiamo gli impegni. Non può contare insieme sui Verdi e su di noi”

17 Lug 2024 9:51 - di Angelica Orlandi
Ursula Ue Foti

Quando manca un giorno alla votazione, la scelta di Fratelli d’Italia di dare via libera a Ursula von der Leyen a presidente della Commissione Ue o astenersi è oggetto di tanta congetture su tutti i quotidiani. Per Ecr – come sempre ribadito dalla premier Meloni- a contare nella decisione saranno i ciontenuti, i programmi. Lo spiega ulteriormente intervistato dal Corriere della Sera, Tommaso Foti.

Foti: “Ursula? La disponibilità si verificherà sul programma”

Con la presidente della Commissione Ue e spitzenkandidat del Ppe “il confronto è stato franco. La disponibilità si verificherà sul programma che von der Leyen presenterà”. Per il capogruppo di FdI alla Camera “elementi di assonanza ci sono stati: penso alla disponibilità a nominare un commissario per la sburocratizzazione; aperture sull’immigrazione. Il voto quasi plebiscitario per Roberta Metsola, presidente del Parlamento, qualcosa dice. Aspettiamo giovedì. Mi pare la strada migliore per assicurare trasparenza sia a chi vota, sia all’opinione pubblica”.

Ue, voto ad Ursula von der Leyen: “Se si irrigidirà non ci sarà spazio per noi”

Quanto al voto dei 24 europarlamentari di FdI al bis di von der Leyen, Foti spoega nuovamente il concetto:  “E’ una decisione che sarà assunta sulla base della concretizzazione degli impegni che ci aspettiamo la presidente prenda. È evidente, però, che se si riproporrà il modello degli ultimi cinque anni, verso il quale il nostro dissenso è aperto; o se addirittura lo si irrigidirà, non ci sarà spazio per noi. Trovo impossibile che von der Leyen possa contare sui voti dei Verdi e sui nostri”.

“La premier ha dimostrato grande capacità di cercare le ragioni che uniscono”

«L’incontro con il gruppo di Ecr mi pare abbia avuto carattere di estrema franchezza, come volevamo- conferma Foti- . Dalle urne è emersa l’indicazione da parte dei popoli europei per una Commissione non più pesantemente influenzata dal furore ideologico sul green deal; che impatta sull’automotive italiano, sul sistema i della proprietà edilizia diffusa italiano. Poi c’è l’immigrazione, le politiche agricole…». Si attendono da Ursula impegni precisi. La posizione di FdI-Ecr è molto chiara da sempre. Quanto alla trattativa per il commissario di peso per l’Italia, Foti si dice ottimista. «Sono fiducioso. Perché l’Italia è uno dei Paesi fondatori. Perché i trattati del 1957 sono stati firmati a Roma, non ad Anversa, con tutto il rispetto. E soprattutto perché il nostro presidente del Consiglio ha dimostrato grande coerenza, capacità di cercare le ragioni che uniscono; costanza nello schierarsi per l’Occidente. L’Italia ha bisogno dell’Europa, ma anche all’Europa è indispensabile l’Italia».

“Meloni gestirà meglio la tratttiva se non dovrà guardarsi alle spalle”

Alla domanda se tema che le forze di opposizione non facciano squadra sul commissario il capogruppo di FdI alla Camera risponde con un auspicio: «Io spero non si guardi alla vicenda europea con le lenti della contesa politica nazionale. Prima viene l’Italia. Meloni ce l’ha molto chiaro. Naturalmente potrà gestire meglio la trattativa se non dovrà guardarsi alle spalle».

Ciriani su SkyTg24: “Nessun voto gratis. Meloni difenderà l’Italia cone le unghie e coi denti”

In mattinata SkyTg24 ha intervistato Luca Ciriani, il ministro ai Rapporti col Parlamento. “L’Ecr ha chiesto un cambia di rotta”, a partire dal “green deal. In base alle risposte che arriveranno su questi dossier, Giorgia Meloni deciderà l’atteggiamento” da tenere sul voto al bis di Ursula von der Leyen. “Abbiamo avanzato delle richieste, aspettiamo delle risposte e determineremo il nostro voto”.  A chi gli chiede se non sia da escludere che per il bis di von der Leyen arrivino i 24 voti dei meloniani, risponde: “Non sono in grado di dirlo, ma conosco la determinazione del nostro presidente. E e so che non darà nessun voto gratis: ogni voto a Ecr e degli italiani verrà difeso con le unghie e con i denti. Siamo un grande paese e chiediamo di essere rispettati”.

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