Violante sull’abuso di ufficio dà ragione a Nordio: “Misura giusta, lo avrei tolto prima”

12 Lug 2024 13:12 - di Diego Corti
Violante

Luciano Violante è una delle menti più lucide del Paese. Magistrato di avanguardia nella lotta al terrorismo, parlamentare del Pci( di cui fu capogruppo), poi presidente della commissione antimafia e della Camera. In un’intervista a Il Tempo, l’ex numero uno di Montecitorio dice di apprezzare la riforma Nordio che ha cancellato l’abuso di ufficio, a suo dire da eliminare già nel passato.

Le parole di Violante

Nell’intervista al quotidiano romano, Violante dice che, “è difficile dare un giudizio complessivo su tutto il ddl Nordio. Bisogna distinguere da norma a norma. Sbagliato, però, criticare l’abrogazione dell’abuso d’ufficio. Chi conosce i tribunali, sa bene, che i correttivi da effettuare sono altri”.

“Norma inutile da eliminare prima”

“A mio parere,-dice Violante riferendosi all’abuso di ufficio- bisognava eliminarlo da tempo. Spesso si commette un errore di impostazione di fondo. L’accertamento di legalità sulla Pubblica Amministrazione spetta alle autorità amministrative, non ai magistrati. Questi, al contrario, dovrebbero solo cercare di chi è la responsabilità, quando hanno una notizia di reato sul tavolo”.

“C’è, poi, un altro aspetto che dimostra come questa scelta del governo vada nella giusta direzione-aggiunge Violante-: il numero enorme di assoluzioni per tale reato dimostra che, talvolta, è usato come una sorta di leva per entrare all’interno di circuiti privati o pubblici riservati, per acquisire il massimo di informazioni possibili per sostenere che può esserci stata un’infrazione. Il giudice, però, non dovrebbe accertarsi ‘se per caso è stato commesso un reato’, ma dovrebbe agire una volta che ha la notizia di reato. Questa la ragione per cui, sin dal principio, ho ritenuto giusto abolirlo”.

“Basta con gli abusi mediatici sulle persone”

L’ex presidente della Camera parla anche della stretta sulle intercettazioni: “Non siamo di fronte a una legge bavaglio, ma si punta a tutelare i cosiddetti ‘coinvolti’, quella categoria scoperta da qualche organo di informazione, comprendente coloro che non sono imputati, ne indiziati, ma i cui nomi si fanno nel corso del processo. Basta, purtroppo, un titolo su un giornale per renderti partecipe di un reato. Sapere che queste figure possano scomparire presto è solo positivo. Siamo di fronte a un vero e proprio abuso da parte del giornalismo di riporto, quello che prende i pezzi che gli passano le Procure, pubblicandoli come li riceve. Perché trascrivere il contenuto di un’intercettazione, se non serve a dire quello che è successo?”

I dubbi sul caso Toti: “Magistratura dica se vuole le dimissioni”

Violante parla anche del caso Toti, il presidente ligure agli arresti domiciliari da oltre due mesi: “Prima di parlare bisogna conoscere gli atti, i particolari delle singole vicende. Non posso, dunque, dire niente di rilevante. L’unica certezza è che stiamo parlando di un periodo molto lungo per degli arresti domiciliari, a meno che non si voglia indurre Toti a farlo dimettere da presidente della Regione. Non so bene, se è questo l’intento. Se è così, però, dovrebbe essere chiaramente espresso dall’autorità giudiziaria, bisognerebbe spiegarlo. Altrimenti è chiaro che ci sono dubbi”.

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