Von der Leyen, Procaccini: “L’Ecr sceglie la libertà di voto”. FI conferma il sì, contraria la Lega

18 Lug 2024 13:10 - di Srefania Campitelli

Il conto alla rovescia è terminato per la rielezione di Ursula von der Leyen a presidente della Commissione Ue. È ancora suspense sulla posizione dell’Ecr guidata da Giorgia Meloni anche se in questi minuti i dubbi sembrano diradarsi. La “maggioranza” del gruppo dei Conservatori e riformisti europei è “contraria” alla rielezione, ma  “la libertà di voto del singolo eurodeputato è garantita in ogni caso”. E questo “vale anche all’interno della delegazione italiana”. Lo riferisce una fonte interna al gruppo dell’Ecr, non italiana, al termine della riunione di gruppo a Strasburgo.

Ecr lascia liberta di voto sul bis della von der Leyen

Il copresidente dell’Ecr Nicola Procaccini, intervenendo nell’Aula a Strasburgo, ha ribadito che le delegazioni dell’Ecr voteranno in ordine sparso. “Nelle elezioni nazionali tenutesi in tutti gli Stati dell’Unione europea i nostri concittadini hanno in maggioranza sposato le idee di buon senso del centrodestra. Credo che lei debba tenerne conto. Noi resteremo ciò che siamo: persone misurate nei toni, ma ferme nei principi”. Come “quel giovane universitario della destra italiana – ha aggiunto –  divenuto simbolo trasversale di giustizia e coraggio, che Lei, presidente Metsola, ha giustamente citato martedì e di cui domani ricorrerà il 32esimo anniversario dalla sua vigliacca uccisione: Paolo Borsellino”.

Procaccini: deve tenere conto del voto europeo

Nel suo intervento in plenaria Procaccini si è rivolto più volte alla von der Leyen. “Voglio deludere subito chi si aspetta un’indicazione di voto da parte dell’Ecr. Il nostro gruppo parlamentare è composto da partiti che non rinunciano alle loro prerogative nazionali. Ed ognuno si esprimerà sulla base del proprio interesse nazionale. Siamo conservatori perché difendiamo i valori che hanno forgiato l’Europa. Ma siamo anche perché, a differenza di altri, difendiamo i trattati istitutivi dell’Unione Europea. Dove è scritto che la scelta sulla presidenza della Commissione, tenuto conto del risultato delle elezioni europee, appartiene ai governi nazionali e la sua ratifica al Parlamento”.

Lei è nelle mani dei grandi sconfitti alle elezioni

“Presidente Von Der Leyen à ha aggiunto – la testata giornalistica Politico ha scritto che il suo destino non è nelle mani del Ppe e neanche dell’Ecr o di Fratelli d’Italia. Ma è nelle mani dei grandi sconfitti alle elezioni di poche settimane fa. I Verdi innanzitutto, i socialisti come Timmermans, ma anche i liberal, trascinati a fondo dalla débacle del partito di Macron. Comprenderà – prosegue – che qualcosa sta andando storto. Non abbiamo nulla di personale contro di Lei, intendiamoci. Per quasi tutto il suo mandato è stata costretta a rincorrere le istanze delle sinistre”. Ma la musica è cambiata. “Oggi grazie al risultato delle elezioni europee i nostri concittadini hanno in maggioranza sposato le idee di buon senso del centrodestra. Credo che Lei debba tenerne conto”. Carlo Fidanza, capodelegazione di FdI-Ecr, fa sapere che il partito di Giorgia Meloni voterà compatto.”Non c’è libertà di voto nella delegazione, voteremo tutti uniti”. Che cosa? “Ve lo diremo dopo», ha chiosato.

La Lega annuncio il suo voto contrario

La Lega voterà conferma il suo fermo niet. “Come prima cosa – dice Paolo Borchia, capodelegazione della Lega (Patrioti) – chiedo a Ursula von der Leyen di risparmiarci di dire che lei sarà la presidente di tutti.  Finita la campagna elettorale, sono caduti nel dimenticatoio anche i buoni propositi di rivedere un Green Deal che non sta in piedi. Qualcuno le aveva pure creduto, ma l’accordo con i Verdi ci riporta ai tempi in cui Frans Timmermans la faceva da padrone”.  Senza ambiguità la Lega dice no al bis di Ursula von der Leyen”.

Tajani: bene il suo discorso, la voteremo

Per il bis la presidente uscente può contare sui voti di Forza Italia. “Bene il discorso di von der Leyen, dove accoglie molte proposte di Forza Italia. La voteremo”, ha annunciato Antonio Tajani su X. “Nel suo programma –  spiega Raffaele Nevi, vicepresidente vicario dei deputati azzurri – c’è un cambio di passo evidente rispetto alla scorsa legislatura. A cominciare dalla questione del Mediterraneo, che è esattamente quello che il ministro Tajani e la presidente del Consiglio stanno dicendo da tempo. Quella della von Der Leyen è una presa di posizione importante, che sembra recepire anche quanto richiesto dai cittadini europeo attraverso il voto”.

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