Abodi: “Su Khelif non basta il passaporto”. Il ct spagnolo: l’algerina ha pareggiato con il mio Quiles (che punta al podio a Parigi)

3 Ago 2024 10:00 - di Carlo Marini
Khelif, Quiles

“L’Italia ha sollevato un tema che, come spesso avviene nel mondo dello sport, è complesso. Perché c’è la competizione, la scienza, l’etica”. Lo spiega il ministro per lo Sport Andrea Abodi in un’intervista a Repubblica dopo le polemiche sul match tra Angela Carini e Imane Khelif.

“Più corretto affrontare il tema in via generale: che fare quando in uno sport esiste una differenza fisica e fisiologica tra gli atleti che competono tra di loro? – si chiede il ministro -. Il Cio ha scelto la strada inclusiva dell’attestazione burocratica. Guardiamo i documenti e stop. Quindi: le donne, anche iperandrogine, dunque con una forza straordinaria, partecipano sempre alle gare con le altre donne. Credo invece ci sia bisogno di un ragionamento scientifico più allargato che tenga conto della situazione fisica dell’atleta ma che rispetti anche l’avversaria. C’è una differenza sostanziale tra le discipline. Una cosa è un secondo, un metro, un rimbalzo di differenza. Un’altra quando parliamo di sport in cui c’è lo scontro fisico diretto e dove, oltre alla vittoria, è in gioco la salute degli atleti”.

Abodi: “Le reazioni stizzite del Cio? Nessun isolamento”

Secondo il ministro “un tema così non ce lo possiamo trovare in mano a qualche ora dall’inizio delle Olimpiadi. Serve consapevolezza”. Le polemiche anche da parte degli esponenti del centrodestra non rischiano di isolare l’Italia nel mondo dello sport secondo Abodi. “È vero che il Cio ha avuto reazioni stizzite in questi giorni. Ma i rapporti sono ottimi, stiamo organizzando Milano-Cortina. Nessun isolamento”, conclude.

Il quotidiano sportivo spagnolo Marca dà voce al ct della Spagna pugilistica, già campione olimpico Rafael Lozano: ” l’abbiamo fatta combattere con José Quiles (già arrivato ai quarti ai Giochi di Parigi) ed erano allo stesso livello, non potevamo farla salire sul ring contro le nostre ragazze”.

“Khelif si è allenata in Spagna e ha fatto pari con un pugile uomo”

Il 54enne CT della nazionale iberica – a sua volta ex pugile olimpico che ha vinto il bronzo ad Atlanta 1996 e l’argento a Sydney 2000 – racconta l’esperienza diretta avuta con l’atleta algerina quando si è trovata ad allenarsi assieme alla sua squadra al CAR Blume di Madrid, uno degli impianti sportivi più importanti della Spagna dedicato all’allenamento di atleti d’eccellenza: “Khelif è venuta ad allenarsi al nostro centro. L’Algeria stava facendo un ritiro al Blume, ma non potevamo metterla contro nessuna donna. L’abbiamo messa a fare i guanti con Jennifer Fernandez e le ha fatto male. Con chiunque l’abbiamo messa , le ha fatto male. Abbiamo messa fare i guanti con il nostro pugile, Jose Quiles ed erano allo stesso livello. Dal mio punto di vista non lo vedo equo”. Per la cronaca, Quiles si è già aggiudicato almeno la medaglia di bronzo nella categoria 57 kg, la stessa dove combatte l’algerina.

Lo stesso problema si era posto al centro tecnico federale di Assisi, dove la Khelif è venuta ad allenarsi, ma non ci sono state azzurre che hanno voluto fare i guanti con lei, per la stessa ragione addotta dal ct spagnolo.

Nelle foto Ansa, la conclusione del match tra Carini e Khelif, il pugile spagnolo Jose Quiles,

 

Commenti

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  • Maria de Gennaro 5 Agosto 2024

    A me sembra proprio un uomo.
    A quel che si vede non ha nemmeno seni ed il volto e le sue espressioni sono maschili.Poi come in tutte le gare anche le canore, le politiche c’ e’ la corruzione e la verita’ sta come diceva BOTTICELLIin cielo.Ossia solo DIO la verita’le conosce.

  • Gian Piero 3 Agosto 2024

    C’è da aggiungere qualcosa? È demenziale quanto è successo e sta’ ancora succedendo. Tutte le atlete dovrebbero fare come Carini, e ritirarsi in segno di protesta. Una medaglia d’ oro vinta in quel modo non avrebbe alcun valore, e starebbe a testimoniare la completa stortura della situazione.

  • Maurizio 3 Agosto 2024

    Buongiorno,

    Circa 150 anni, alla formazione dell fa si rese necessaria la divisione delle categorie in base al peso che determina la Potenza del fisico dell’atleta.

    Stesso problema oggi, con la differenza sostanziale fra la struttura ossea e muscolare di un fisico maschile e quello femminile.

    Se un atleta si sente donna o ha praticato il cambio di sesso, rtimane comunque con un fisico dato alla nascita con la sua determinata struttura e pertanto dovra’ gareggiare solo con fisici di parita’ strutturale.

    La Carini ha fatto bene ad abbandonare perche’ avrebbe potuto ricevere pugni di potenza ben maggiore di quelli da lei copnosciuti fin ora con conseguenze anch’esse sconosciute.

    I funzionari e dirigenti del CIO che hanno accettato l’iscrizione di Khelif andrebbero licenziati.

    Mio modesto parere da grande simpatizzante dell’arte della boxe.