Acca Larentia, Storace s’indigna: “Un giornalismo spazzatura usa quel dramma della destra per fare politica”

24 Ago 2024 12:53 - di Lucio Meo

“Giornalismo vergogna, potremmo definirlo, per quello che sono stati capaci di scrivere sull’acquisto della sede dove furono ammazzati i militanti del Msi di via Acca Larentia, al Tuscolano. Quella sede romana era un simbolo da chiudere col fuoco, urlavano gli estremisti rossi nei loro folli slogan. E lì trovarono morte, il 7 gennaio del 1978, Franco Bigonzetti e Francesco Ciavatta; e pochissime ore più tardi, Stefano Recchioni”. Francesco Storace quel giorno c’era e non dimentica. Dalle colonne di “Libero” oggi si indigna per la strumentalizzazione che i soliti “giornaloni” di sinistra fanno di una vicenda drammatica della destra italiana, “che Il Domani smercia con affari senza imbarazzo” col pretesto di attaccare la Fondazione An e Fratelli d’Italia. “In quella sede ci ho passato anche parte della mia gioventù. E mi sono preso pallottole che per fortuna non mi accopparono”.

Acca Larentia e il finto scoop del “Domani” nel mirino di Storace

“Hanno scoperto che la Fondazione An ha versato trentamila euro all’associazione Acca Larentia per acquistare dall’Inail quella sede, un negozio in pratica, 50 metri quadrati. Costa 68mila euro, gli altri trentottomila li hanno raccolti tra loro. Dov’è lo scandalo? Cercatelo nella viltà di chi ha pubblicato un articolo spazzatura, per disonorare le vittime incolpevoli di una strage, assassinandole ancora una volta come se fossero al centro di chissà quale trama. Che invece andava cercata – ma non fu mai trovata, nemmeno da questi presunti autori di scoop patetici – nell’estrema sinistra della Capitale. Sono incapaci di rispettare la memoria per ragazzi ventenni trucidati davanti a quella sede del MSI…”.

Storace non ha dubbi e s’indigna:Il Domani mesta nel torbido. E se la prende persino con Mirko Giannotta, che dal padre Carlo «ereditò» di custodire il valore di quel sangue versato…  ma ci sguazzano i soliti, Angelo Bonelli, Sandro Ruotolo e il capogruppo di Avs Grimaldi: dagli al nemico, agenzie di stampa come spranghe, caccia ai soldi che non solo loro. Un giorno racconteremo la storia di tanta brava gente che donava quattrini propri al Msi, che non trovava sedi in affitto. Denaro poi confluito – nella trasformazione dal Msi ad An – proprio nell’omonima fondazione. Che cercano, i tramaioli rossi? Che vogliono? Perché invece non chiedono al loro mondo antico chi ha assassinato i martiri di via Acca Larentia? Invece attaccano la Meloni – e ovviamente la sorella Arianna- per quella decisione della fondazione An. Sanno che quella fondazione è addirittura preesistente a Fratelli d’Italia?”.

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