Delon fu offeso e contestato dalla sinistra perché era di destra, antifemminista e contrario alle adozioni gay

18 Ago 2024 16:22 - di Lucio Meo

Tutti bravi, adesso, a piangerlo e a celebrarne la grandezza, perfino a sinistra, tra attori militanti, compagni e politici, tra cui anche Macron, che certo non gradiva il sostegno di Alain Delon alla sua grande nemica, Marine Le Pen. Eh sì, perché il grande attore francese scomparso oggi era una mosca bianca, o sarebbe meglio dire “nera”, nel panorama cinematografico mondiale: non era di sinistra e quindi, per convinzione generale, era di destra, quella che oggi Repubblica, con la solita malizia, definisce “machista” e “favorevole alle armi”. Di sicuro, Alain Delon non era femminista, anche se amava la donne, quelle non militanti, le amava alla follia, ma si era beccato una contestazione dalle “invasate” di sinistra nel suo ultimo, commovente discorso, al festival di Cannes del 2019.

Alain Delon, le donne, la destra e il generale De Gaulle

Le donne, tantissime, lo hanno amato anche per la sua sensibilità e molte di loro si stanno riversando a Douchy, nella regione del Loiret, nel dipartimento della regione Centro-Valle della Loira, Douchy, a rendere all’attore francese l’ultimo saluto. Davanti ai cancelli della tenuta di 52 ettari sono stati deposti da questa mattina dei mazzi di fiori, biglietti e fotografie in ricordo del divo.

Per molti dei suoi compatrioti, soprattutto quelli di destra, Alain Delon era un motivo di orgoglio francese. Per il famoso attore, fu il generale Charles De Gaulle a renderlo orgoglioso di appartenere a questo popolo. Delon, infatti, scrisse una lettera sobria e commovente la sera della partenza del generale de Gaulle, dopo il fallimento del referendum del 1969. “Mio Generale, Grazie a Lei, sono sempre stato orgoglioso di essere francese, e lo sono stato ancora di più nel corso degli anni. Questa sera, di fronte all’ingratitudine e all’incoscienza di più di mezzo popolo, provo un senso di vergogna che mi spezza il cuore. Volevo dirvi questo. Fedelmente e incondizionatamente vostro. Alain Delon”.

Non era di sinistra e non lo diventò mai…

Alain Delon “non era chic, non era snob, non era di sinistra”, soprattutto in un’epoca in cui ciò significava “essere all’Est o in Cambogia”: Così parlava dell’orientamento politico dell’attore francese uno dei suoi più cari amici, il giornalista e narratore Jean Cau, in un ritratto del 1980. Da convinto e affascinato sostenitore delle imprese del generale Charles De Gaulle, il primo impegno politico pubblico di Delon fu a favore di Valéry Giscard d’Estaing, candidato alle elezioni presidenziali del 1974. Un impegno che ribadì nel 1981: “È stata una scelta di cuore, per motivi privati, e una scelta di ragione, perché mi sembrava ovvio”, disse l’attore. In seguito ha sostenuto Raymond Barre, Jacques Chirac e Nicolas Sarkozy, con il quale ha poi litigato nel 2013. Amico di Jean-Marie Le Pen, considerava il Rassemblement National “più diretto degli altri”, ma è rimasto sempre più centrista rispetto alla estrema destra, mostrando la sua ammirazione per Alain Juppé e poi per François Fillon.

Il suo ultimo discorso a Cannes e la posizione sui gay

Nel suo ultimo discorso a Cannes, alle femministe che lo contestavano, ammise che doveva “tutto alle donne”. Brigitte Bardot, tra le attrici, era stata la prima delle donne che Delon nominò, poi Romy Schneider, Monica Vitti, Annie Girardot. In quella occasione a Cannes lo aveva accolto la protesta femminista nei confronti di un attore che considerava violento con le donne e di destra, definendo Delon “razzista, omofobo e misogino”. L’attore ormai non recitava più da anni. Poi le accuse alle sue posizioni contro i matrimoni omosessuali, che lo spinsero, in una intervista a Le Figaro, a chiarire il suo pensiero: “Mi si può amare oppure no, ma non si può contestare la mia carriera. Le contestazioni? Credo che dietro ci sia soprattutto la voglia di mettersi in mostra. E poi perché proprio ora?”. E rispetto all’accusa di presunta omofobia chiarisce una volta per tutte che la polemica risale al 2013, durante una trasmissione tv: “Avevo soprattutto detto che non me ne importa assolutamente nulla se i gay si sposano. Ma che c’è una cosa che non voglio, e sono le adozioni, perché un figlio ha bisogno, a mio parere, di una mamma e di un papà”.

 

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *