“Fa troppo caldo”: due sindacati chiedono di riaprire le scuole a ottobre. Secco no del governo
La scuola inizi ad ottobre, perché a metà settembre farà ancora caldo. E’ la richiesta fatta da alcuni sindacati di settore, subito respinta, sia dal governo che dall’associazione nazionale Presidi, che hanno sottolineato la necessità di venire incontro alle esigenze di tante famiglie e di non far saltare la programmazione, evitando il rischio che gli eami di maturità slittino a fine giugno.
La richiesta dei sindacati
Da alcuni sindacati (Anief e di Cnddu) era arrivata la richiesta di fare slittare l’inizio dell’anno scolastico(che varia a seconda delle regioni e che coinciderà con la seconda decade di settembre) per le condizioni climatiche, differenziando tra nord e sud. Una proposta subito bocciata dal governo, dal sindacato dei dirigenti scolastici e anche dal Codacons.
Frassinetti: “No all’inizio della scuola ad ottobre”
“Non è all’ordine del giorno la modifica dell’apertura dell’anno scolastico”, ha detto la sottosegretaria alla pubblica istruzione, Paola Frassinetti, di Fratelli d’Italia. “Esiste una pianificazione e non si può ad agosto inoltrato pensare di modificarla. Senza entrare nel merito, è soprattutto una questione di rispetto verso le famiglie che da mesi hanno programmato il rientro a scuola dei loro figli”, ha aggiunto Frassinetti.
I presidi: “Così si stravolgerebbe tutto”
“Ritengo che non sia proponibile spostare il rientro a scuola ad ottobre , soprattutto per le esigenze dell’attività genitoriale già organizzata e poi c’è anche la necessità di tenere in considerazione un numero di giorni di scuola minimo. Quindi se si spostasse il rientro in classe ad ottobre , significherebbe che l’anno scolastico andrebbe inevitabilmente a concludersi a fine giugno, aggiungendo 15 giorni, e questo porrebbe il problema di spostare gli esami di Maturità troppo in avanti “. Così Cristina Costarelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi del Lazio in merito alla proposta di Anief e di Cnddu.
Codacons: “Proposta impraticabile e strampalata”
“La proposta di alcuni sindacati e associazioni, visti i cambiamenti climatici e il forte caldo, di cambiare il calendario scolastico e ritardare l’apertura delle scuole rappresenterebbe – se attuata – la mazzata finale per le famiglie, già alle prese con una sospensione estiva prolungata e con i rincari continui dei centri estivi”. Così il Codacons in una nota. L’associazione dei consumatori considera la proposta, “strampalata”.