Francia: Attal lancia la grande coalizione ma vuole escludere Melènchon, parte l’operazione inciucio

13 Ago 2024 17:56 - di Mario Campanella
Francia Melènchon

La Francia, finita le Olimpiadi, ora deve formare il governo. E la prima notizia bomba arriva dall’ex primo ministro Gabriel Attal che propone la grande coalizione con l’esclusione(ovvia) del Rn e, a sorpresa, di Melènchon e de La France Insoumise, che poi sarebbero i due partiti vincitori delle elezioni. Arriva dal fronte macroniano la svolta destinata a creare ulteriori tensioni a Parigi. Un inciucio all’italiana, un governo senza “estreme” che significa, in sostanza, senza chi ha vinto le politiche del luglio scorso.

La lettera di Attal: tutti uniti tranne Melènchon

In una lettera indirizzata a tutti i capigruppo parlamentari, fatta eccezione per il Rassemblement National e La France Insoumise, il primo ministro dimissionario francese Gabriel Attal e Stéphane Séjourné, segretario generale di Renaissance, lanciano un appello in favore di una coalizione parlamentare, per “trovare una nuova strada all’Assemblea nazionale, attraverso il dialogo e il superamento delle solite divisioni”. La lettera è indirizzata a tutti i presidenti dei gruppi parlamentari: Laurent Wauquiez (Droite Républicaine), André Chassaigne (Gauche Démocrate et Républicaine), Cyrielle Chatelain (gruppo Ecologiste et Social), Stéphane Lenormand (gruppo Liot) e infine Boris Vallaud (gruppo Socialistes et apparentés).

La Francia può governare senza Melènchon?

Che Attal non abbia scritto a Bardella e Le Pen è abbastanza ovvio: al secondo turno delle politiche è stato fatto un vero e proprio cordone sanitario per impedire al Rassemblement National di poter vincere le elezioni dopo il trionfo delle europee. La sorpresa e la conventio ad excludendum nei confronti de La France Insoumise. Melènchon ha conquistato 71 seggi alle elezioni. Tecnicamente il governo potrebbe nascere, perché mettendo insieme tutte le forze, tranne le due escluse dalla lettera dell’ex primo ministro, si supererebbe lo scoglio della maggioranza, fissata a 289 voti. Ma politicamente sarebbe un altro passo azzardato.

Chi non vince governa

Senza alcuna simpatia per Melènchon è indubbio che sia stato il secondo dei vincitori delle legislative francesi dopo Bardella e Le Pen. Tenerlo fuori dalla coalizione significherebbe un doppio imbroglio politico. Primo perché La France Insoumise ha partecipato, nei ballottaggi, al disegno del tutti uniti contro Bardella(con desistenze decisive), secondo perché rappresenta una fetta consistente del fronte repubblicano che ha ottenuto oltre il 28%. Gerald Darmanin, ex ministro degli interni, ha dichiarato che la scelta del primo ministro spetterebbe proprio al fronte di sinistra. Che Attal vuole spaccare. Con la benedizione del Re Sole seduto all’Eliseo.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *